Bocca, Federalberghi: “Un panettone amaro per le imprese del turismo”

“Le misure di contenimento varate dal Consiglio dei ministri costituiscono l’ennesima mazzata sulla testa delle imprese. In 10 dei 14 giorni che vanno da Natale all’Epifania gli italiani dovranno restare in casa, mentre negli altri quattro sarà in ogni caso vietato uscire dal proprio comune. Una beffa clamorosa per quegli imprenditori che si erano fatti in quattro per mantenere gli alberghi aperti. Lo schiaffo finale viene dal decreto che stanzia 650 milioni di euro per tutelare, com’è giusto, i bar e i ristoranti, ma dimentica completamente gli alberghi, che hanno subito danni ancora maggiori”.

Non usa mezzi termini il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (nella foto), per commentare il decreto Natale e nello stesso tempo sottolinea come i dati del monitoraggio realizzato dal centro studi dell’associazione non mostrino nulla di buono per il comparto.

“Il contraccolpo riguarderà l’intera economia e sarà forte - aggiunge Bocca - rammentando che in un anno normale, tra Natale e l’Epifania si sarebbero messi in viaggio più di 18 milioni di italiani, attivando un giro d’affari di circa 13 miliardi di euro, che interessa tutte le componenti della vacanza: non solo alberghi ma anche trasporti, divertimenti e cibo.”

La solitudine del turismo
Secondo il presidente degli albergatori “purtroppo, piove sul bagnato: dopo il lockdown totale in primavera e l’estate peggiore della storia, durante la quale Istat ha registrato un calo del fatturato dei servizi di alloggio del 39,1%, la situazione si è aggravata ulteriormente, di pari passo con l’irrigidirsi delle misure restrittive. Il calo delle presenze turistiche rilevato dal centro studi di Federalberghi è stato del 60,9% a ottobre, per poi schizzare -80,9% a novembre. E il preconsuntivo del mese di dicembre non lascia grande spazio alle speranze: saremo fortunati se ci sarà il 10% delle presenze del 2019.”

Bocca sottolinea anche la solitudine del turismo in questo periodo di grandissima difficoltà. “Il nostro panettone ha un sapore ancora più amaro - conclude Bocca - a causa della solitudine in cui ci troviamo ad operare. I decreti Ristori, la legge di bilancio e il Recovery plan non dedicano al nostro settore l’attenzione che gli sarebbe dovuta.”

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