Destination ItaliaUna partita chiamata incoming

Sguardo serio, pronto a parare le domande. Perché su Destination Italia si stanno puntando attenzioni e interesse del mercato. La partita è finalmente entrata nel vivo e Marco Ficarra (nella foto) sa perfettamente che ora è vietato sbagliare.

Va detto che per qualche tempo si erano perse le tracce di Destination Italia, progetto voluto dal Gruppo Lastminute.com (con il 57 per cento) e Intesa Sanpaolo (38 per cento). Ora è tornato in pista e ha scelto TTG Incontri per “dimostrare che è possibile creare un progetto di respiro per il settore incoming”.

Destination sulla strada dell’avvio del progetto, presentato nell’inverno 2016, ha trovato anche Gartour (che aveva bisogno di una nuova guida forte). Le casse di quest’ultima segnavano ormai ‘rosso fisso’ e l’accordo per l’affitto del ramo d’azienda ha dato ossigeno al mondo incoming.

Ficarra, ceo di Destination Italia, in questo appuntamento di Match Point spiega il percorso di avvicinamento al mercato e il decollo previsto in queste ore. Intanto viene annunciato l’accordo e l’integrazione nel sistema con Musement, società emergente nel settore.

Ficarra, ripartiamo dal 2016. Grande entusiasmo iniziale poi cosa è successo?
Niente, si è trattato di un processo normale. Serve tempo per mettere in piedi e attivare una società. Era necessario avviare due percorsi paralleli con piani b2b e b2c.

Ammetterà però che per qualche tempo si erano perse le tracce?
Non credo, perché il percorso era pianificato e comunque servono tempi tecnici. La società ora è capitalizzata e le piattaforme di Destination sono operative con qualche buon risultato già in questa prima fase.

Stiamo parlando del mondo b2b?
Sì, certo. In questa prima parte del 2017 abbiamo fatturato 50 milioni di euro e questo mi pare una buona base di partenza.

Sempre convinto della sua scelta e del progetto malgrado le difficoltà?
Assolutamente sì. Mi diverto da morire in questa esperienza. L’Italia è un Paese con grande capacità di attrarre turisti e il nostro progetto dimostra che vi sono ancora ampi margini di crescita.

A che punto siamo con il rinnovo del contratto di affitto per Gartour?
Il contratto prevede la scadenza all’11 febbraio del 2018, ma posso anticiparle che abbiamo provveduto a rinnovare l’accordo, quindi si procede regolarmente.

Il partner finanziario Intesa Sanpaolo ha fatto pressioni per accelerare il processo?
Si tratta di un socio fondamentale per lo sviluppo che non ha messo solo capitale nell’azienda, ma competenze e grande disponibilità.

In quale settore?
Le reti estere sono state messe a disposizione per dare forza al progetto. Con la sede brasiliana di San Paolo abbiamo anche stretto un accordo operativo.

Dicono che lei sia molto vicino al mondo della finanza…
Chi lo dice si sbaglia perché non sono mai stato capace di lavorare nel mondo creditizio. Nelle precedenti esperienze lavorative ho invece incrociato i fondi di investimento.

Su quest’ ultima affermazione scatta il mezzo sorriso, perché su questa storia Ficarra deve aver già sentito molteplici versioni…

Quanto pesa in questa avventura il socio Lastminute.com e il suo a.d. Fabio Cannavale?
La presenza e il supporto di Fabio a Destination è totale. Abbiamo legami tecnici con Lastminute, ma non sono decisivi.

Destination dopo TTG Incontri presenterà il prodotto anche all’estero?
Saremo presenti nelle principali fiere estere e in questi giorni abbiamo deciso di andare anche a Buenos Aires perché crediamo molto nel Sudamerica. Sono tornato da poco da un tour in Argentina e Brasile e posso confermare che l’Italia resta in testa alle scelte di viaggio anche in questi due Paesi.

Ma l’Enit come vede la vostra presenza sul mercato?
Con favore direi, visto che sia Fabio Lazzerini sia Gianni Bastianelli conoscono il nostro progetto da tempo. Anzi sono certo che sarà una collaborazione destinata a crescere. Perchè l’incoming è un motore economico ancora inespresso, capace di generare posti di lavoro veri. Il prossimo passo importante dovrà per forza essere la destagionalizzazione.

Tema difficile e complicato. In tanti ci provano, ma le risposte non sono mai esaltanti.

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