Il ministro Santanchè
agli albergatori italiani:
“Non siete più soli”

“Il turismo non è di destra o di sinistra, occorre collaborare tutti insieme per consentirgli di mantenere la posizione che si merita all’interno della nostra economia”. Il ministro del turismo, Daniela Santanchè, interviene alla 74° assemblea nazionale di Federalberghi per ricordare come sia necessario “essere più veloci. Alle parole devono seguire i fatti, la politica deve saper rispondere rapidamente alle istanze della categoria, cercando di eliminare tutti quei freni, spesso legati alla burocrazia, che impediscono lo sviluppo di attività imprenditoriali. Non dobbiamo disturbare chi lavora, ma aiutare chi investe” commenta il ministro.

Perché “il successo dell’Italia nel mondo va attribuito alle imprese, fatte di imprenditori e di lavoratori. Da quando sono piccola mi sento ripetere che ‘il turismo deve diventare la prima industria del Paese’; un po’ di strada però è stata fatta, basti considerare che finalmente questo comparto è dotato di un Ministero autonomo e con portafoglio”.

Il sostegno agli imprenditori turistici resta al centro dell’agenda politica di Santanchè: “Qualcosa siamo già riusciti a fare: abbiamo ridotto l’aliquota della tassa sulle mance al 5%, stiamo affrontando il tema dei salari ancora troppo bassi, abbiamo detassato gli straordinari e stiamo utilizzando bene i soldi del Pnrr. Con il fondo FriTur abbiamo a disposizione una somma pari a un miliardo 380 milioni di euro per sostenere la riqualificazione delle imprese ricettive italiane. L’Italia deve tornare sul podio internazionale e la sfida si giocherà anche sui servizi. Per questo stiamo aiutando le imprese a investire in formazione professionale e nel miglioramento delle strutture. In quest’ottica puntiamo a sostenere anche le imprese medio-grandi che intendono effettuare investimenti dai 500mila ai 10 milioni di euro in un arco temporale che può arrivare a 15 anni”.

Il ministro torna anche sull’overtourism: “I turisti non sono troppi, ma serve saper gestire la ‘voglia di Italia nel mondo’ nel migliore dei modi, diversificando l’offerta e destagionalizzandola”.

“Non pensiamo che il turismo ce la possa fare da solo, senza il nostro sostegno – chiude il ministro -, specie in questo momento cruciale per la piena ripresa. Il successo si ottiene con il lavoro di squadra. Da soli si va più veloci, ma non si va così lontano”.

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