Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nessuna partenza di massa di turisti a Bali dopo gli attentati suicidi. Non si lamentano abbandoni degli alberghi da parte di villeggianti in preda al panico, ne' si registra, negli aeroporti, alcuna corsa alla frenetica prenotazione di voli in partenza: al contrario i bagnanti stranieri si sono straiati con noncuranza a prendere il sole sulle celebrate spiagge dell'isola, a poche ore dalle esplosioni che hanno fatto strage nei luoghi piu' frequentati dagli appassionati di vita notturna. "Non vi preoccupate, nei prossimi anni torneremo ancora", assicura un pensionato olandese, intervistato mentre passeggiava con la moglie lungo la spiaggia di Kuta; "Gli attentati - è il suo commento - possono accadere dovunque". All'aeroporto internazionale di Bali l'attività di arrivi e partenze sembra procedere come di consueto. Chi sembra un po' preoccupato è invece il direttore dell'ufficio turistico di Bali, Gede Nurjaya: "la flessione degli arrivi turistici - spiega Nurjaya - si registra a distanza di qualche tempo dagli attentati terroristici, come si è constatato dopo gli attentati del 2002 (vi furono uccise 202 persone, ndr)". La riduzione del flusso turistico in arrivo durò un anno