Il commento del direttore
Remo Vangelista
Apre oggi al pubblico il Gem, il nuovo Grande Museo Egizio alle piramidi di Giza. L’Egitto è di nuovo con forza sotto i riflettori del mondo, e, secondo il ministro egiziano della Pianificazione Rania Al-Mashat il “2026 sarà un punto di svolta fondamentale per il Paese”. Non solo grazie al ritrovato ruolo diplomatico del Cairo nella gestione delle crisi mediorientali, ma anche per il turismo.
“Dietro il processo di stabilizzazione geopolitica - spiega Ahmed Youssef, ceo Egytpian Tourism Authority - il turismo egiziano ha esercitato, e continua ad esercitare, un’influenza unica nel panorama internazionale. Nonostante gli itinerari spirituali per il Paese siano considerati un prodotto di nicchia, la crescita culturale alimentata nei nostri visitatori è alla base della rapida differenziazione dell’offerta di questi ultimi anni, i cui frutti migliori potremo godere proprio nella stagione a venire”. Grazie a nuovi operatori locali come Egypt Spiritual, fondato dall’egittologo e khemitologo Rabie Khaled, persino le tradizionali località archeologiche lungo il Nilo possono oggi essere ripercorse con un approccio del tutto nuovo e ancor più vicino alla sensibilità delle generazioni nate nell’epoca della globalizzazione: partendo dall’apertura del primo Chakra in coincidenza del tempio di Philae, le tappe ad Aswan, KomOmbo, Karnak, Dendarah, Saqqara, presso la Sfinge e le Piramidi di Giza sono rilette in ottica di risveglio psicofisico secondo l’antichissima tradizione dell’ermetismo egizio.
“Oltre ad accendere l’attenzione su un Egitto più contemporaneo e vitale - aggiunge Youssef - questi itinerari permettono un vero e proprio viaggio nel tempo, risalendo da una parte sino alla rivoluzione monoteista del faraone Akhenaton nell’ancora poco nota provincia di Minya, dall’altra mettendo in contatto con moderni ritiri spirituali nei pressi dei templi di Philae e Dendera, dedicati al cosiddetto chakra healing”.
“Queste sono solo alcune delle modalità di nuovo approccio alla nostra terra propiziate dalla strategia Unmatched Diversity - osserva ancora il ceo dell’Egyptian Tourism Authority - perché continuiamo a lavorare allo sviluppo di un’offerta multitarget, che dagli avventurosi trekking e camping nel Sinai spazia sino ai soggiorni rigenerativi di lusso sul Mar Rosso, nella nuova area mediterranea di Ras El Hekhma o di New El Alamein, grazie anche al progetto di creazione di Scuole di Ospitalità italiane in Egitto. Con l’obiettivo di portare gli oltre 15 milioni di visitatori internazionali del 2025 a circa 17,8 milioni nel 2026/2027, il prossimo anno entrerà nella seconda fase sperimentale il nuovo sistema di ‘emergency e-visa on arrival’ in vigore nell’aeroporto de Il Cairo, applicandolo a tutti gli altri 14 scali internazionali del Paese”.
Senza contare la scelta di curare prodotti ‘Young & Fun’, ospitando eventi come popolarissimo Exit Festival di Novi Sad nella piana di Giza o l’Egypt World Dance Congress, in programma dall’8 al 16 aprile, che trasformerà il Governatorato del Mar Rosso nella capitale mondiale di tutti gli appassionati di danze etniche.