Osservatorio Halldis, Venezia la città più cara per gli affitti brevi

È Venezia la città più costosa negli affitti brevi per quanto riguarda le permanenze inferiori ai 30 giorni, mentre Roma risulta la più cara se si esaminano le locazioni per periodi superiori al mese.

Questo, in sintesi, il quadro che emerge dal secondo Osservatorio sugli affitti a breve termine in Italia effettuato da Halldis, società che si occupa della locazione temporanea di immobili gestiti per conto dei proprietari e affittati per uso turistico ed esigenze di lavoro e che conta in portfolio 1850 proprietà in 25 località europee.

Aumento a doppia cifra per Roma
Tra il primo e il secondo trimestre Venezia ha registrato una diminuzione delle tariffe di 8 punti percentuali ma, nonostante questo, resta la città più cara tra quelle analizzate dall’osservatorio.

Esaminando, invece, i soggiorni short-term lunghi, i prezzi medi giornalieri sono scesi in tutti i casi, tranne che per Roma che, all’opposto, ha chiuso il 2017 con un aumento del 15% rispetto alla prima metà dell’anno, passando da 69,66 a 80,34 euro di media al giorno.

L'advance booking di Firenze
Per quanto riguarda, invece, la booking window, tra tutte le città spicca Firenze, dove si conferma la tendenza a prenotare con largo anticipo, anche fino a oltre 120 giorni prima nel caso dei soggiorni più lunghi. Fa eccezione Milano, che risulta ultima tra tutte le destinazioni con una media di prenotazione di 33,58 giorni prima per short-time brevi e 23,71 giorni per quelli più lunghi.

Infine la permanenza media: nei soggiorni più brevi primeggiano Roma e Milano, rispettivamente con 8,1 e 7,9 giorni. In quelli più lunghi, invece, le due città si invertono la posizione e Roma scivola al secondo posto con 86,9 giorni, mentre il capoluogo lombardo vince la medaglia d’oro con 131,3 giorni.

"Un volano per economia e turismo"
"La ricerca - afferma Alberto Melgrati, ceo di Halldis - conferma che il settore delle locazioni a tempo è in crescita, e può essere un volano per l’economia e per il turismo: il comparto è l’indicatore dei cambiamenti epocali che caratterizzano le persone, il loro modo di viaggiare, lavorare e vivere la città. C’è una definizione che ci piace - aggiunge -: quella di cittadino temporaneo. Già oggi le persone, per lavoro o per turismo, vivono e usufruiscono dei servizi di più città nel corso dell’anno. Domani ciò sarà la normalità”.

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