La lezione di AmbrosettiPrepararsi alla ripresa

"Ci sono tre fattori critici in prospettiva: la variabile sanitaria e la riapertura dei viaggi intercontinentali, quindi la dinamica dei consumi e infine la creazione dei corridoi sanitari".

Valerio De Molli, managing partner e a.d. di Ambrosetti, ha tracciato un quadro di prospettiva non facile per la ripresa del turismo italiano nel corso del BizTravel Forum, invitando i player a prepararsi a una strada che presenta molte incognite.

Al posto dell’Uvet Travel Index quest’anno The European House Ambrosetti ha infatti preferito tratteggiare lo scenario generale economico, sociale e pandemico, con i relativi impatti sul turismo. Uno scenario che parte da dati allarmanti.

Il Pil mondiale e italiano
Il Fondo Monetario Internazionale, spiega De Molli, "prevede un calo del Pil mondiale del 4,4%: è la peggiore contrazione dal Dopoguerra". A essere maggiormente toccata, inoltre, è la fascia media, "con 1,6 milioni di famiglie italiane che potrebbero passare dalla fascia media a quella di povertà".

Drastico anche l'impatto sul Pil italiano, in caduta del 10,8%: "È come se venissero cancellati 21 anni di storia economica del Paese, un record battuto solo negli anni della Seconda guerra mondiale".

I numeri sono scoraggianti, eppure il Fondo Monetario Internazionale prevede una crescita italiana del 5,2%, "un obiettivo più che ambizioso e verso il quale non tutte le previsioni collimano".

Lo scenario per il 2021
Cosa ci aspetta quindi nel 2021? L'Italia, dice il manager, dovrebbe concentrarsi su tre elementi chiave: "Una governance del turismo perché la filiera che vale il 13% del Pil non può non avere una casa a livello istituzionale. C'è poi un problema di coordinamento e di immagine, senza masse critiche tra Stato e regioni, e soffriamo ancora una scarsa diffusione del digitale".

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