Liquidi in volo:
il limite dei 100ml
non è scomparso

Occhio alle ‘civette’. Nelle ultime ore diverse testate generaliste riportano ‘l’abolizione del limite dei 100 ml’ per i liquidi in volo, ma è veramente così? È bene fare chiarezza. L’obbligo entrato in vigore in Europa nel 2006 non è stato rimosso, ma recentemente diversi aeroporti del Regno Unito ed europei, inclusi alcuni italiani, si stanno dotando degli scanner Ct, speciali dispositivi impiegati anche in campo medico, capaci di analizzare i liquidi. L’introduzione della tecnologia, sta comportando il decadimento nella maggior parte di questi scali del tetto dei 100 ml, poiché attraverso la tomografia computerizzata e all’intelligenza artificiale è possibile distinguere accuratamente il contenuto dei flaconcini da imbarcare e identificarne la composizione.

I primi dispositivi sono stati installati a Shannon, in Irlanda, al London City Airport e ad Amsterdam Schiphol. E altri scanner sono arrivati anche in Italia, nello specifico al terminal 1 di Fiumicino, a Linate, al terminal 1 di Malpensa e a Torino.

Si tratta, però, ancora di un numero molto esiguo di aeroporti nel mondo. E l’impiego a macchia di leopardo dei nuovi scanner può perciò comportare problematiche in caso di transito o arrivo negli scali sprovvisti dei dispositivi.

Per questo è meglio non farsi trovare impreparati. A riguardo l’Enac consiglia accertarsi, prima del viaggio, che oltre allo scalo di partenza anche gli eventuali aeroporti di transito e di arrivo siano provvisti della tecnologia. Negli scali non dotati degli scanner permane infatti l’obbligo di riporre i liquidi in flaconi di capacità non superiore a 100 ml e di inserirli in buste trasparenti e richiudibili.

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