Federalberghi:“Il sommerso ha superato il livello di guardia”

"Gli albergatori non sono contro la concorrenza, ma il sommerso in Italia ha ormai superato il livello di guardia". Così Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha aperto i lavori della 67° Assemblea nazionale dell'associazione. E il dito è puntato sui nuovi player dell'ospitalità, come Airbnb e i portali di affitti brevi.

Ad aprile 2017, dice Federalberghi, erano disponibili su Airbnb 214.483 alloggi, mentre le strutture censite da Istat come appartamento in affitto o bed & breakfast sono 103.459. "Ci sono 110mila alloggi che sfuggono ad ogni controllo - dice Bocca-. Per questo Federalberghi ha censito le strutture che vendono camere sui principali portali e ha programmato di mettere elenchi nominativi a disposizione delle autorità investigative competenti e delle amministrazioni nazionali e territoriali".

Un dato, peraltro, subito contestato da Confedelizia: “I dati sono provati con tanto di liste e nomi delle strutture – sottolinea Bocca -; non credo che l’associazione voglia rappresentare gli evasori…”

Una questione di margini
Il tema è quello cari agli albergatori: stesso mercato, stesse regole. "E invece il nostro settore è diventato un far west". E gli albergatori sono diventati “una lobby di pagatori di tasse”. Secondo Federalberghi, infatti, i margini delle imprese sono messi sotto scacco dalla pressione fiscale, che secondo Eurostat è di 8,6 punti percentuali superiore alla media dei Paesi dell’Unione. “Stimiamo che gli hotel italiani paghino ogni anno circa 893 milioni di euro solo di Imu e Tasi, equivalenti a una media di 26.487 euro ad albergo e a 817 euro per camera”, dice Bocca, secondo il quale se si iniziasse a far pagare le tasse a tutti i competitor del settore ricettivo, ci sarebbe un introito stimato, in maniera prudenziale, di 600 milioni di euro l’anno per l’Erario.

Il nodo della cedolare secca
“In questi giorni il Parlamento sta esaminando un decreto legge che assegna ai portali il compito di prelevare alla fonte la cosiddetta cedolare secca, pari al 21% del prezzo pagato dai clienti degli appartamenti in affitto – dice ancora Bocca -. Anche se la definizione di un’aliquota agevolata non ci esalta, apprezziamo il fatto che sia stato individuato un percorso per garantire il prelievo delle imposte”.

I portali stanno però contestando il fatto di essere sostituti d’imposta, adducendo come scusante quella di non avere una stabile organizzazione in Italia. “Attenzione – dice il presidente ai suoi –, vigilate perché questa norma non venga modificata”.

Parity rate: un successo
Fra i successi messi in cassa, Federalberghi inserisce l’approvazione da parte del Senato dell’abrogazione dell’obbligo della parity rate con i portali, una regola che mette gli alberghi italiani alla pari con i colleghi di molti stati europei.

Ma, come ha detto il presidente della regione Liguria, Giovanni Toti, nel saluto all’assemblea: “La politica non può sostituirsi a voi imprenditori: siete voi che dovete pungolarci e stimolarci e non smettere di farlo”.

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