Pow Wow: bilancio amaro per l'inbound Usa, ma ripresa in corso

"È stato un anno molto difficile per l'inbound". Roger Dow, presidente e ceo di U.S. Travel Association, al Pow Wow tira le somme dell'inbound 2009 e addita la crisi economica internazionale come causa primaria fonte di sofferenza. Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno accusato una flessione del 5,3% di arrivi rispetto al 2008; un dato particolarmente se confrontato con il 4,3% di perdita del turismo a livello mondiale. Ma c'è la nota positiva: "Nell'ultimo trimestre 2009 si è verificata una ripresa - evidenzia Dow -. Gli arrivi internazionali negli States sono cresciuti del 2,4%, per poi fare un balzo del 9,5% a gennaio 2010 rispetto allo stesso mese dello scorso anno". L'Italia, nel 2009, con 753.310 visitatori, ha perso 3 punti percentuali rispetto al 2008. Uniche a brillare realmente sul pianeta Usa sono la Cina, cresciuta di 6,3 punti percentuali, l'Australia con 5 punti in più sul 2008 e il Brasile, che ha fatto un balzo del 16%. Non a caso, infatti, c'è una forte attenzione da parte degli operatori turistici statunitensi verso il Paese sudamericano, ma anche da parte dello stesso governo Usa, che ha deciso di abbassare drasticamente il tempo di rilascio dei visti turistici per i brasiliani abbassandolo da 75 a 2 giorni; buone notizie anche per l'India, che vedrà ridotti da 110 a 14 i giorni di attesa per i visti. 

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