Il commento del direttore
Remo Vangelista
"La Grecia è un Paese democratico e stabile, e l'opinione pubblica internazionale va rassicurata al più presto, per non compromettere definitivamente la stagione estiva".
Questo il messaggio che Andreas Andreadis, presidente dell'Associazione delle imprese turistiche greche - Sete -, ha espresso durante il suo incontro ufficiale con Pananagiotis Pikrammenos, nominato Primo ministro ad interim in attesa delle elezioni politiche previste per il 17 giugno.
Andreadis ha chiesto l'intervento del Primo ministro per attuare subito un piano informativo sulle reali condizioni del Paese. Dal canto suo la Sete ha organizzato in questi giorni press trip che hanno coinvolto giornalisti dei maggiori media, quali Bbc, Times, Dailiy Telegraph, per mostrare loro l'assenza di rischi per i turisti.
Secondo le stime dell'associazione negli ultimi quindici giorni il Paese ha perso all'incirca 800mila prenotazioni e ora i tour operator stanno incominciando ad annullare contratti a causa dei timori per l'instabilità politica. Se il trend dovesse continuare così si stima che, nel solo mese di maggio, andranno persi oltre 1,7 milioni di prenotazioni.
Si stanno assottigliando rapidamente anche i gruppi che avevano programmato di trascorrere le vacanze a Creta e nel Dodecanneso nel mese di luglio: "Le organizzazioni turistiche internazionali - riferisce l'Associazione delle agenzie di viaggi Hatta - hanno congelato pagamenti e depositi per paura di eventuali annullamenti, ma anche in seguito alle voci di un presunto ritorno alla dracma".
Anche Pox, la Federazione panellenica degli albergatori, lancia l'allarme: da inizio maggio le prenotazioni a Corfù e a Creta sono diminuite del 50 per cento, del 30 per cento quelle per le Cicladi e del 40 per cento quelle per Kos. Lo scorso anno a maggio si registravano 110mila prenotazioni al giorno, mentre quest'anno il numero risulta dimezzato.
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