Turismo e tecnologiaIl momento dei robot

Il futuro del turismo passa dall'intelligenza artificiale, dalla robotica, dal messaging e dai sistemi vocali per le prenotazioni online, dal machine learning applicato ai big data e da algoritmi sempre più evoluti.

Così lo hanno raccontato Google, Airbnb, Expedia e gli altri player del travel online dal palco di Bto 2017, dove i top manager delle aziende hanno tracciato un quadro del futuro del settore dai tratti futuristici.

AI, anno zero
Il dibattito sul mobile aveva già lasciato il passo ai big data: adesso è il momento dell'intelligenza artificiale. "Siamo all'anno zero per l'AI - ha esordito Giancarlo Carniani, direttore scentifico di Bto -, una realtà che sta arrivando molto più velocemente di quanto possiamo immaginare".

Lo dimostra la presenza, sul palco e tra gli stand, di Paolo Pepper, il protagonista più fotografato: un robot receptionist. "Paolo fornisce le informazioni sull'albergo e sul territorio ai clienti dell'albergo in 10 lingue diverse - spiega Luca Vescovi, chief technology officer di Jampaa.it e responsabile della sperimentazione -, alleggerendo il lavoro dei suoi colleghi e permettendo loro di occuparsi di attività più strategiche e cruciali".

La svolta della Penisola
Il 2018 sarà l'anno della svolta per l'Italia. "Possiamo vincere la grande sfida mondiale - promette Fabio Vaccarono, managing director di Google Italia -: è il momento giusto, perché c'è fame di Italia e le sue bellezze non sono mai state così vicine ai desideri del'umanità".

Un'opportunità golosa per le Ota che vendono la destinazione, Booking ed Expedia in pole position. "Siamo stati i primi ad investire nel messaging - racconta Ait Voncke, vp management Emea di Expedia -, che, insieme alle prenotazioni vocali, sono il futuro del booking online".

Lo human touch
Apparentemente controcorrente, l'intervento di Matteo Stifanelli, country manager Italia di Airbnb, che, pur immerso in un calendario di speech su robotica e futurismo, decide di focalizzare l'attenzione sul contatto umano, sulla fiducia e sulla costruzione di una rete amicale tra host e ospiti.

"La nostra sfida, oggi, è la più importante di sempre - spiega -: eliminare il gap tra le persone, sfidare i pregiudizi e la diversità culturale".

E il lusso, domani, sarà forse quello di avere un contatto umano con cui lavorare.

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