Ezhaya, Astoi: “Nel 2023 l'outgoingtornerà ai livelli prepandemici”

Un ritorno alla normalità che “consente di guardare al presente e al futuro con una certa positività”. Pier Ezhaya, presidente di Astoi, ne è sicuro: la stagione invernale ha sancito la definitiva ripartenza del turismo e, per l’outgoing italiano, è incominciata una nuova fase: “Qualche destinazione va un po' meglio, qualcuna invece è ancora in ritardo - fa notare -, ma possiamo dire che dal punto di vista della domanda turistica e del fatto che le persone abbiano ripreso a viaggiare siamo tornati alla normalità”.

Percorso a ostacoli
E, in un’intervista rilasciata ad askanews, si associa a quanti danno il 2023 come l'anno di svolta, "l’anno del pareggio con il 2019 prepandemico - precisa -. Nel complesso oggi le vendite ci consentono di guardare con ottimismo al 2023”.

Il settore riprende dunque il proprio percorso, anche se la strada si prospetta comunque densa di ostacoli, tra crisi politiche ed economiche, rincari imprevedibili e basso potere d’acquisto per le famiglie italiane.

L'effetto molla
Il banco di prova vero e proprio sarà l’estate del 2023, ma intanto il desiderio di rimettersi in viaggio sembra non essersi affatto esaurito: “C'è un po' di difficoltà da parte dei consumatori nel sostenere i prezzi, con gli aumenti che hanno interessato un po’ tutta la filiera, sia la parte aerea sia la parte alberghiera - spiega Ezhaya ad askanews -. Riscontriamo però anche una grande voglia di viaggiare che ancora non è finita, quel famoso effetto molla che abbiamo tracciato in più occasioni, ossia la voglia dei viaggiatori di rimettersi in moto dopo la pandemia che è ancora nettamente visibile”.

Guardando alle destinazioni, se in Europa cresce la domanda di Turchia, sul medio e lungo raggio protagonisti sono l’Egitto, l’East Africa e gli Stati Uniti.

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