Ota Viaggi, la sfida di Apreafra caro prezzi e marginalità

La stagione è decollata, ma occorre mantenere sempre dritta la barra perché le criticità restano ancora tante. In occasione di Obiettivo X, Domenico Aprea (nella foto), ceo di Ota Viaggi, torna sul problema dell’aumento dei prezzi e del recupero della marginalità “che metterà a dura prova chi non è preparato. Serve impegno per riequilibrare il lavoro e ristabilire le performance, senza intaccare la qualità. Per noi che programmiamo mare Italia i prossimi 40 giorni saranno decisivi”.

Per Ota Viaggi il primo trimestre 2023 è positivo: “Siamo ritornati ai ritmi del 2019 e ora, dopo tre mesi di advance booking, la media dei prezzi è chiaramente salita e le prenotazioni hanno rallentato, ma siamo in linea con la previsione di incasso medio”.
Sul fatto di essere rimasto uno dei pochi t.o. a concentrarsi esclusivamente sul Mare Italia, Aprea ha le idee chiare: “I vantaggi sono evidenti; abbiamo iniziato da lì e pensiamo di saper fare bene. Abbiamo visto tante aziende che stimavamo e che negli anni sono venute meno e noi abbiamo cercato di capire cosa non sbagliare. Per contro, viviamo un periodo invernale in cui si fa fatica, ma ci siamo abituati e ci motiviamo per andare avanti”. Quanto al nodo personale,  “il problema è ancora serio, sia a livello numerico sia di qualità”.

Il 2024 sarà un anno speciale per Ota Viaggi. “Compiremo 35 anni di attività – aggiunge il direttore commerciale Massimo Diana -.Alzeremo l’asticella e continueremo a fare rete perché credo nel networking: è solo così che riusciremo davvero a rilanciare il turismo in Italia”.
Durante Obiettivo X Diana incalza i circa 300 agenti presenti all’evento siciliano sulla necessità di programmazione sul futuro e di consolidamento dell’attività, anche all’estero.
“Quest’anno l’Italia, e il Mare Italia, hanno una grande occasione da cogliere per tornare a quello che eravamo negli anni ‘60. Dobbiamo sfruttarla al meglio. È come  tirare un calcio di rigore al 90° minuto di una finale: se ci crediamo tutti ce la faremo”.

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