Alpitour, il leader traccia la rotta

Ora si fa sul serio. Un anno fa Alpitour era salita sul palco di TTG Incontri fresca fresca di passaggio di proprietà. Le notizie non erano mancate, anche perché si trattava della prima uscita ufficiale dell’allora neopresidente Gabriele Burgio; ma si capiva che la nuova macchina doveva ancora rodare.

Quest’anno, nei padiglioni di Rimini Fiera, tra gli uomini di Alpitour (un poker di manager che comprende Gabriele Burgio, Carlo Stradiotti - nella foto -, Pier Ezhaya e Andrea Gilardi) si è respirata un’aria diversa.

In conferenza stampa il team si è presentato compatto, con un piano preciso e strutturato. Numeri, dati e progetti sono stati espressi con sicurezza. Dalla creazione di due tour operator (Francorosso e Alpitour) che opereranno in autonomia, fino alla scelta di selezionare i dettaglianti, sfoltendo dalla rete delle attuali 8.500 quel battaglione di 4mila agenzie che genera solo il 5 per cento delle vendite, e concentrarsi, invece, sulle 4.500 adv più performanti.

Il tutto spiegato con sicurezza alla platea degli agenti di viaggi accorsi a Rimini, che dopo una stagione complessa hanno sentito, nella voce del leader di mercato, la voglia di restare tale e di svolgere sino in fondo il proprio ruolo.

Meno dettagli di prodotto e più progetti: la conferenza stampa di Alpitour si è concentrata sugli aspetti che, oggi come oggi, interessano di più il mercato: la possibilità di contare su un’azienda di primo piano in grado di tracciare la rotta.

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