Consegne aerei in ritardo ripercussioni su operativi

In diversi avevano denunciato il problema sin dall’anno scorso, quando tutti i ritardi nella filiera produttiva degli aerei aveva fatto emergere l’impossibilità, sia da parte di Boeing sia di Airbus, di tenere il passo con le richieste delle compagnie aeree. Il problema, con vari alti e bassi, si è poi protratto e ora i due principali costruttori hanno dovuto ammettere che la questione è destinata a proseguire, con in più l’aggravante, per il costruttore americano, dello stop al 737 Max per una questione di certificazione fatta emergere dalla Federal Aviation Administration.

L’analisi di Walsh
Sul tema è intervenuto ora anche il direttore generale della Iata, Willie Walsh, sempre pronto a ‘denunciare’ le carenze del sistema, e le sue parole sono arrivate come una doccia fredda per tutta l’industria. L’ex ceo di British Airways ha infatti spiegato alla Reuters che tutti i vettori non saranno in grado di rispondere in maniera adeguata all’aumento della domanda proprio a causa di questo motivo e questa situazione si protrarrà ancora. Almeno fino al 2025.

Una nuova brutta tegola per il trasporto aereo, che dall’inizio del Covid in avanti si è trovato a fare fronte con un ostacolo dopo l’altro, anche quando la riapertura dei Paesi aveva messo in moto una ripresa sognata nei due anni più duri della pandemia. L’improvvisa impennata dei prezzi, a partire dal carburante fino a scendere a tutte le materie prime; lo scontro con una carenza di personale che non poteva essere risolta in pochi mesi, considerati i tempi lunghi per la formazione del personale stesso; senza dimenticare lo scoppio della guerra e l’inflazione che comunque un freno alla ripresa l’ha messo.

I possibili sviluppi
Di nuovo allarme rosso quindi, soprattutto in vista dei picchi della prossima stagione estiva? Per una volta il vulcanico Walsh ha scelto la politica del gettare acqua sul fuoco, spiegando un concetto espresso altre volte: le difficoltà del passato hanno insegnato alle compagnie ad organizzarsi per tempo e per questo motivo i ritardi nelle consegne non saranno motivo di caos. Un tema confermato anche da Ryanair, tra le più colpite per la questione B737 Max: la low cost ha detto a chiare lettere che i tagli di saranno ma il pubblico non se ne accorgerà e gli obiettivi fissati verranno raggiunti comunque.

Diverso il discorso sul lungo raggio, dove le compagnie continueranno a fare fatica ad aprire nuove rotte se altre macchine non entreranno in servizio e in questo caso non ci saranno molte alternative.

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