Voli, la dura verità di Iata:i prezzi saliranno ancora

La percezione generale del mercato (assolutamente non ingiustificata) è che i prezzi dei voli siano aumentati a dismisura negli ultimi mesi. Ma la dura verità è un'altra: fino ad oggi, il prezzo dei ticket ha sostanzialmente recuperato il gap con il 2019. Gli effetti reali dell'inflazione globale hanno appena iniziato a farsi sentire.

Questa l'analisi della Iata, che ha voluto mettere i proverbiali puntini sulle I dopo le ultime analisi che mostravano le tariffe aeree in decisa crescita anno su anno. Come riporta travelpulse.com, in realtà, prendendo l'esempio delle tariffe negli Stati Uniti, l'incremento rispetto allo scorso anno è stato del 20%, ma rispetto al 2019 è stato solo del 4%.

"Lo shock deve ancora arrivare"
Secondo la Iata, questo significa che in realtà l'effetto dell'inflazione deve ancora farsi sentire. O meglio, ha iniziato a farsi sentire solo da febbraio. E adesso inizieranno ad aumentare davvero.

Secondo l'associazone dei vettori, gli incrementi registrati fino a questo momento in realtà erano solamente un recupero di quanto perso negli anni pandemici. E i clienti finali, agginge Iata, potrebbero aver dimenticato i costi dei biglietti nel 2019.

La buona notizia è che però non tutte le forze spingono al rialzo: nel 2023 i vettori dovrebbero trovarsi ad affrontare costi per il carburante più bassi rispetto allo scorso anno. Questo dovrebbe contribuire a frenare la corsa dei prezzi.

Ma mettendo insieme tutti gli elementi che contraddistinguono il trasporto aereo attuale (dalla mancanza di personale alle consegne a rilento dei nuovi aerei, fino a un'offerta che non riesce a tenere il passo con la domanda) sicuramente le tariffe sono destinate a salire ancora.

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