Urso - compagnie aeree: non c’è intesa sui prezzi

Fumata nera dal tavolo tecnico di confronto sul trasporto aereo organizzato ieri dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e dal vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami.

Presenti all’incontro Ita Airways, Ryanair, Malta Air, Aeroitalia, easyJet, Wizz Air, Neos, Sky Alps, Volotea, Iata, Aicalf, Ibar, Assaeroporti, Aeroporti 2030, Assoclearance, Assohandlers, Aiav, Art, Enac, Enav, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Rfi,  Conftrasporto, Federtrasporto e Fto.

Il Tavolo ha ripreso l'esame dei temi affrontati a settembre, con un focus particolare sulla trasparenza degli incentivi aeroportuali ai vettori aerei, sulla composizione dei costi dei biglietti aerei e sui prezzi elevati. Ha poi analizzato la crescita del settore del trasporto aereo e le novità introdotte dal decreto Asset.

Al termine dell’incontro, il Governo, come si legge sul Corriere della Sera, si aspetta più voli in Italia, in particolare verso le isole, tenendo d’occhio le tariffe. Ma le compagnie sono disposte a farlo a patto di ridurre i costi, tasse comprese, e di non intervenire sulla decisione dei prezzi.   

Le parole del ministro
“È in atto una crescita significativa del settore del trasporto aereo in Italia - ha affermato il ministro Urso in una nota riportata dal Mimit -, come confermano i dati record sul numero dei passeggeri o l’aumento del numero dei voli e delle rotte. Siamo il mercato che più cresce in Europa e che quindi ha bisogno di maggiori tutele per quanto riguarda il diritto dei consumatori ad avere tariffe ragionevoli. L’Italia ha individuato la rotta con il recente decreto Asset che conferisce nuovi poteri alle autorità di controllo, e la stessa commissione Ue conferma le nostre valutazioni attivando un’indagine sull’aumento anomalo delle tariffe riscontrato a livello europeo”.  

La replica arriva dal direttore commerciale di Ryanair, Jason McGuinness, che segnala come il problema italiano non sia quello del caro-voli, "ma della mancanza di posti – si legge in un intervento riportato da Quotidiano Nazionale -. Per garantire tariffe basse bisogna ridurre i costi che ci sono per le compagnie aeree ma questo purtroppo non sta avvenendo. L’Italia non è competitiva. Il Governo deve rendersi conto di questo. Non c’entra l’algoritmo. Qui il costo dei controllori del traffico aereo è del 70% più alto che in Spagna".
McGuinness ha inoltre sollecitato il Governo ad "abolire" l’addizionale comunale sui diritti d’imbarco.

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