Base Ryanair a Torino, è scontro fra turismo e politica

Si infiamma la polemica attorno allo stop per la base Ryanair a Caselle. Dopo gli interventi dei numeri uno degli enti pubblici, che hanno fatto sapere di non essere disponibili a sborsare altre risorse economiche per sostenere il vettore irlandese, ora scendono in campo anche gli operatori turistici di Torino e Piemonte in difesa del traffico low cost.

Dalle pagine di Repubblica il presidente della Sagat, società che gestisce Torino Caselle, Maurizio Montagnese, lancia il suo appello: "Non buttiamo via sei anni di lavoro. Oggi contiamo su 600mila passeggeri che utilizzano Ryanair da Torino, il 40 per cento dei quali stranieri".

Affermazione che fa seguito anche al pensiero apertamente espresso dal sindaco Piero Fassino, che causticamente ha sottolineato che "l'accordo con Ryanair costa mille euro a passeggero, tanto vale pagargli le vacanze", come riporta il quotidiano.

Rinforza il presidente di Fiavet Piemonte, Carlo Bortott, esortando "a fare bene i calcoli, a capire dove vadano veramente i passeggeri Ryanair dopo che atterrano a Torino". I vettori low cost, secondo il numero uno dell'associazione regionale delle adv, "non sono tracciabili, mentre con i charter la situazione è diversa".

Sul Pertini si attende intanto l'arrivo di easyJet. La no frills inglese avvierà, dall'autunno, nuovi collegamenti con Londra Gatwick. entrando in competizione diretta con British Airways.

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