Il commento del direttore
Remo Vangelista
Vettori del Golfo, opportunità o minaccia per i cieli europei?
Da Emirates a Etihad Airways, i player degli emirati armati di petrodollari puntano a scalare la classifica dei più grandi vettori del mondo. E con un ordine da 100 nuovi aeromobili per il primo e l’obiettivo di arrivare a 500 velivoli in flotta per il secondo, i numeri per riuscirci certo non mancano.
In un’analisi pubblicata da Repubblica, il nome della compagnia di Abu Dhabi ritorna con insistenza nella vicenda Alitalia. Le scorse settimane hanno visto infatti un susseguirsi costante di rumors che davano, nella partita per salvare Az, ormai solo due contendenti: Etihad per l’appunto e Air France.
La missione di Gabriele Del Torchio, amministratore delegato del vettore italiano, rimane infatti una sola: quella di riportare i conti della compagnia più vicino possibile alla zona salvezza. E la soluzione potrebbe davvero stare nei petrodollari di Etihad, già solido partner commerciale sia per Az che per Air France e il suo 25 per cento di quote detenute proprio in Alitalia.
Se tale prospettiva dovesse concretizzarsi, però, l’evoluzione dello scenario potrebbe portare a una razionalizzazione della capacità immessa sul mercato.
E questa eventualità sembra essere quella che un po’ intimorisce il mercato del trasporto aereo del Vecchio Continente, ma non solo. L’inchiesta di Repubblica mette infatti anche in luce che nei cieli americani non si escludono misure per cercare di frenare l’avanzata dei vettori del Golfo; da questa sponda dell’Atlantico, invece, i petrodollari di Emirates, Etihad e Company sono visti come la panacea di tutti i mali. Ma c’è anche chi prospetta la possibile fusione delle alleanze SkyTeam e Star Alliance per razionalizzare il network e affrontare con finanze più solide l’avanzata degli emiri.
Di fatto, i capitali arabi sono già entrati in alcune società europee, come nel caso di Etihad con Air Berlin e Aer Lingus. Staremo a vedere se la prossima ‘preda’ di Abu Dhabi sarà proprio Alitalia.
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