Ryanair e le agenzie: la verità di Alborante

"Sul tema delle agenzie credo sia necessario fare un po' di chiarezza".

John Alborante (nella foto), uomo e volto di Ryanair in Italia, è appena sceso dal palco della Bto di Firenze. Qui è stato protagonista di un faccia a faccia con Fabio Lazzerini, suo 'collega' di Emirates, ovvero gli antipodi del trasporto aereo che hanno come comun denominatore la grande capacità di fare soldi. Tanti.

Sfoderando un perfetto italiano, non si tira indietro di fronte alla nostra domanda sulle agenzie. "È ormai uno dei tormentoni più frequenti di Ryanair", sorride. Del resto, ha un lungo passato nel trasporto aereo e sa che con la distribuzione prima o poi ci si deve confrontare, tanto più in Italia. Non è un caso che pochi minuti dopo il faccia a faccia già due agenti lo abbiano fermato per saperne di più, dopo la bomba dell'apertura al trade lanciata proprio da Michael O'Leary. Che però poi non ha chiarito il come e il quando.

"Una cosa deve essere chiara - entra nel dettaglio -: non avremo mai una struttura dedicata al canale agenziale. Non fa per noi, significherebbe costi aggiuntivi". Tradotto, costi in più, tariffe più alte per i passeggeri, ma questo va contro il credo di Ryanair. Quindi? "Abbiamo fatto un cambio di passo. Noi abbiamo l'obiettivo di fare soldi, di vendere posti, giusto? Abbiamo capito che vendere al cliente o all'agenzia non fa differenza, mentre prima, non ne facciamo mistero, ostacolavamo questo processo. E alle agenzie offriamo lo stesso trattamento, la stessa assistenza che offriamo agli altri clienti".

Pace fatta dunque? La risposta arriverà dal futuro, ma di certo c'è che anche Ryanair ha dovuto riconoscere che quella parte di mercato rappresentata dall'intermediazione genera business. E in Italia (oggetto del desiderio della compagnia, come dimostrano gli ultimi annunci) più che altrove. Tanto che viene quasi il sospetto che il nuovo corso nasca proprio da qua.

Poi Alborante aggiunge un dettaglio che probabilmente non farà piacere alle adv: "Ha visto che abbiamo introdotto le 24 ore di tempo per fare modifiche alla prenotazione in caso di errore? Ecco, quello lo abbiamo riservato solo al cliente finale e non al trade, altrimenti temiamo ci saremmo trovati a gestire continui cambi di nomi di passeggeri..."

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