Arriva la scure di Alitalia

Esuberi e debito. Una doppia scure che pende ancora sul futuro accordo tra Alitalia e Etihad.

L'intesa di massima ormai raggiunta e ratificata in prima istanza dal cda di Az (venerdì è previsto il secondo round per il sì definitivo) deve ora fare i conti con i malumori generati dall'ufficializzazione delle cifre legate ai tagli.

Ieri l'amministratore delegato Gabriele Del Torchio ha reso noto pubblicamente il sacrificio di 2.200 dipendenti previsto nel piano di Etihad. Una cifra che dovrebbe essere così scorporata, secondo quanto anticipato oggi da Repubblica: 1.840 dipendenti verrebbero tagliati tra il personale di terra (tra questi i 700 già in cassa integrazione a zero ore), 240 tra hostess e steward e 120 tra i piloti. Per il personale di bordo, comunque, ci sarebbero già richieste pronte per gli aerei della stessa Etihad e della controllata Air Serbia. La notizia per ora sta incontrando il parere negativo da parte dei sindacati.

Malumori anche dal fronte della banche, che non riescono a digerire la cancellazione dei debiti o la sua conversione in capitale Alitalia (560 milioni in tutto).

I vertici di Alitalia puntano a chiudere per la fine del mese e avviare il nuovo corso a luglio. Il percorso non appare però completamente lineare.

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