Il commento del direttore
Remo Vangelista
Il costo come fattore di attrazione e, al contempo, di perplessità nella scelta di una crociera da parte dei clienti di agenzia.
La questione dei prezzi torna a far parlare i principali player crocieristici e, al termine di un'estate che per il comparto si è chiusa in positivo, resta da decidere quale politica di costi adottare per il futuro.
“Vista la duplice valenza del fattore costi – ha sottolinato durante il convegno a No Frills Domenico Pellegrino, managing director di Msc Crociere – si potrebbe pensare che un prezzo troppo basso spaventi il cliente, che teme la mancanza di qualità del prodotto che sta acquistando”.
Un'opinione sulla quale prende una posizione diversa Roberto Martinoli, delegato per l'Italia dell'European Cruise Council: “Oggi c'è una situazione di ottimismo nel comparto visti i risultati raggiunti nonostante la crisi e l'effetto Concordia, ma non possiamo negare che il cliente in questo momento cerca vacanze economiche”.
Secondo Mario Martini, senior consultant di Costa Crociere, “I prezzi sono sempre più concorrenziali e in futuro le partite si giocheranno intorno a navi da 3-5000 passeggeri, che sono quelle a maggiore redditività per gli armatori”.
Una partita che Royal Caribbean ha scelto di giocare puntando sulle attrazioni di bordo, fattore che gioca un ruolo chiave nella propensione all'acquisto di una crociera da parte dei clienti in agenzia: “Vogliamo avvicinarci anche a chi non ha mai fatto l'esperienza di una crociera”, è il desiderata di Giuseppe D'Agostino, responsabile commerciale Italia della compagnia.