Airbnb, quanto rendono gli affitti brevi

Il boom di Airbnb e degli affitti brevi, oltre a scatenare le proteste degli albergatori, pone anche la domanda delle domande: quanto rende, se rende, affittare un appartamento con il sistema delle locazioni brevi.

Il Sole 24 Ore ha provato a fare ‘i conti in tasca’ ad un ipotetico host, mettendo in fila tutte quelle che sono le spese e le nuove o vecchia pastoie burocratiche che un proprietario di casa deve mettere nel conto prima di affrontare un affitto breve sul modello Airbnb.

Un proprietario di casa nel centro di Milano con un appartamento da 63 metri quadri e 4 posti letto, messo in affitto a 120 euro a notte, alla fine dell’anno calcolando un’occupazione media di 3,5 notti a settimana ha una rendita che oscilla fra i 6.400 euro e i 10.500. Al netto di una serie di tasse e servizi che i proprietari devo tenere in conto: si va dalle imposte sul possesso a quelle sui redditi (la famosa cedolare secca), senza contare la tassa sui rifiuti e tutti i passaggi che riguardano la gestione, dalla pubblicizzazione dell’immobile alla pulizia al servizio di check in e check out.

Il report 2016 di Airbnb, inoltre, sottolinea come l’host tipo in Italia ha affittato la casa molto meno rispetto a quanto calcolato dall’esempio del Sole: solo 23 giorni l’anno, con un ricavo di 2.200 euro. E la casa, per rendere, deve essere collocata in gradi centri, città d’arte o località turistiche.

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