Il commento del direttore
Remo Vangelista
Fondo di garanzia, un'occasione di marketing? Per alcuni network sì, ma non tutti sembrano d' accordo. Da un lato c'è ad esempio Geo Travel Network che sta realizzando "dei cartonati da distribuire alle agenzie che aderiscono al fondo per comunicare al cliente che è protetto", spiega Luca Caraffini, amministratore delegato del network.
Le opinioni differenti
Ma c'è anche chi, come Domenico Pellegrino, amministratore delegato di Bluvacanze, ribatte: "Non ha senso. È come mettere un bollino su un taxi per dire ai clienti 'questo è un vero taxi'". Dubbi anche da parte di Ezio Birondi, presidente di Last Minute Tour, gruppo Uvet: "Vogliamo vedere il fondo di garanzia come un tratto distintivo? Io però parlerei prima di identità del punto vendita, forse sarebbe più importante".
Anche Massimo Caravita, vicepresidente di Marsupio Group, la vede diversamente. E vuole "sfatare il mito del fondo come bollino di qualità". Perché "il fondo c'era anche prima. E le tutele sono obbligatorie anche per le Olta... per assurdo, le tutele valevano anche per Todomondo".
I numeri delle agenzie
Altra questione ancora aperta, il numero di agenzie che hanno aderito a un fondo di garanzia. Ben lontano dal totale dei punto vendita presenti sul territorio. "Per molte adv non è stato facile capire la nuova normativa - afferma Paola Frigerio, responsabile programmazione e network di Frigerio Viaggi -. Molte dicevano 'Ma io non fallisco, perché devo sottoscriverlo?'. Era vista come una vessazione". E Andrea Pesenti, direttore commerciale di Seanet, aggiunge: "Alcuni credevano fosse un’invenzione del network...".