Il commento del direttore
Remo Vangelista
Arriva anche dalle associazioni di categoria del ricettivo un secco no all’ipotesi di proroga dell’aumento della tassa di soggiorno all’interno della prossima manovra di Bilancio. In un comunicato congiunto Confindustria Alberghi, Assohotel, Faita e Federalberghi sottolineano come “le imprese e i cittadini sono in attesa di una riduzione della pressione fiscale, come è stato più volte promesso, ma le avvisaglie sul contenuto della legge di bilancio sembrano andare in direzione completamente opposta”.
Secondo la categoria “rinnovare l’incremento di 2 euro, che avrebbe dovuto riguardare solo l’anno giubilare, equivale a un aumento dell’imposta compreso tra il 20% (da 10 euro a 12) e il 40% (da 5 a 7). Ancor più sconcertanti sono le indiscrezioni relative alle località interessate dalle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali, per le quali viene preannunciato un aumento del 140% (da 5 euro a 12)”.
Viene poi ribadita la necessità di assicurare che una parte del gettito venga destinata alla riqualificazione delle imprese turistica, “in ossequio a quanto previsto dalla legge vigente, che purtroppo viene disapplicata dai comuni, e di contenere gli oneri amministrativi ed economici che gravano sulle imprese turistiche incaricate della riscossione dell’imposta”.