Tassa di soggiorno,
Comuni contrari
all’aumento

Anche i Comuni dicono no all’ipotesi di un incremento della tassa di soggiorno. Alle indiscrezioni emerse nelle ultime ore sui quotidiani sull’inserimento nella Manovra di una misura volta ad aumentare del 30% l’imposta il presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, ha reagito così: “Esprimiamo la nostra contrarietà”.

Motivo del disappunto del presidente dell’Associazione nazionale dei comuni italiani riguarda la destinazione del gettito aggiuntivo. “Pur apprezzando la proroga dei limiti massimi dell’imposta di soggiorno anche per il 2026 - ha dichiarato Manfredi -, ci preoccupa la disposizione che prevede di destinare una quota dell’eventuale gettito aggiuntivo alle coperture delle spese comunali per i minori e l’assistenza agli alunni disabili”-

“Ribadiamo la priorità e l’urgenza della questione che abbiamo sollevato come Anci che riguarda la crescita significativa delle spese a carico dei bilanci comunali, ormai vicine al miliardo di euro annuo” ha continuato Manfredi - riporta ilfattoquotidiano.it -, aggiungnedo che “ciò che il Governo propone ci sembra una soluzione tampone e incerta nel quantum, che scarica sui bilanci comunali una spesa che spetta allo Stato”.

“L’imposta di soggiorno - ha rimarcato inoltre il presidente dell’Anci - non costituisce un’entrata libera, ma è stata concepita per finanziare le spese direttamente collegate all’impatto dei flussi turistici. L’utilizzo di questa imposta per finanziare spese obbligatorie per il sostegno a minori e disabili, che per loro natura sono spese statali, rischia di snaturare il principio fondante dell’imposta stessa”.

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