Giordania: nuove
partnership con
i tour operator

Un “ingiustificato allontanamento di compagnie aeree, operatori, agenzie di viaggi e viaggiatori privati”. Marco Biazzetti, country manager del Jordan Tourism Board, definisce così l’atteggiamento dei turisti italiani verso la Giordania, decisa più che mai a riconquistarli. “Dall’Operazione Diluvio contro Israele nel 2023 - ci spiega - il nostro Paese ha visto quasi azzerati gli arrivi italiani e il Pil turistico crollato dell’80%”.ì

Se il mercato italiano ha reagito “emotivamente” al pari di quello spagnolo e francese, Germania, Uk e in generale i mercati nordici sono invece riusciti a crescere sino a oggi. “Per correggere queste storture - aggiunge Biazzetti - stiamo rilanciando la nostra partnership con Boscolo Viaggi e i principali t.o. italiani, fra cui quella interrotta a giugno con Mistral Tour, con l’intento di veicolare nuove forme di comunicazione e di stile di viaggio che invitino a dialogare direttamente con i cittadini giordani. In tal senso, faremo ancor più leva sulle opportunità di contatto propiziate dal Jordan Trail e dal Jordan Bike Trail, grazie ai 72 villaggi toccati dall’itinerario”.

Obiettivo minimo tornare nel 2026 ai circa 21.400 arrivi italiani del 2022, per poi superare i 100mila nel 2027, riportando il turismo a incidere per il 28% del Pil giordano.

Intanto oggi il collegamento più rapido per la Giordania passa da Milano. Con l’inaugurazione del ristorante ‘Wadi Rum’ di Khaled Awamleh, originario di Salt, Città Unesco dell’ospitalità, il capoluogo lombardo trova infatti una finestra unica in Italia per conoscere la destinazione ‘vissuta’, anziché raccontata. “Sedersi a tavola per scoprire i sapori e lo stile di vita della Giordania - spiega Biazzetti - è il modo migliore per liberarsi non solo dei tradizionali pregiudizi sulla sicurezza del Medioriente, ma anche di troppa informazione travisata”.

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