Il commento del direttore
Remo Vangelista
Nuova vicenda legale per Booking.com. Questa volta il teatro è la Germania, dove il colosso delle prenotazioni è stato condannato dal tribunale di Berlino a risarcire 1.099 operatori ricettivi per i danni derivanti dalla parity rate a partire dal 2013.
Come riporta traveldailynews.com nel dicembre 2015 l’Ufficio federale antitrust tedesco aveva stabilito che le clausole restrittive del miglior prezzo violavano il diritto della concorrenza e ne ordinò la rimozione entro il 31 gennaio 2016. Tale decisione è stata successivamente confermata dalla Corte federale di giustizia nel maggio 2021.
Secondo il tribunale, la clausola in questione (che obbliga la struttura a non proporre su nessun canale un prezzo inferiore a quello presentato su Booking.com) impedivano agli operatori di riflettere sui prezzi diretti i risparmi derivati dalle commissioni riconosciute alla Ota, oltre a impedire la scontistica last minute.