Effetto virus negli hotel: crescono le cancellazioni

Sono ore concitate per gli albergatori. Le misure di contenimento adottate dal Governo per far fronte al coronavirus e il panico diffusosi stanno facendo salire le cancellazioni e le richieste di rimborso. E la situazione, raccontano le associazioni di categoria, non si limita alle regioni toccate dai contagi e dalle limitazioni obbligatorie, ma sta via via estendendosi all’Italia intera, alimentando i timori per la stagione estiva alle porte.

La situazione
Nella sola Milano, ha raccontato a TTG Italia il presidente di Federalberghi Milano Lodi Monza Brianza, Maurizio Naro, “negli ultimi due giorni si registra un’occupazione media del 25%, diversamente dai giorni che hanno preceduto il weekend, in cui l’occupazione si attestava tra l’80 e il 90%”. Gli annullamenti hanno raggiunto volumi superiori a quelli riportati dalle testate nazionali, che si attestano intorno al 35%/40%.

In Puglia, la Federalberghi regionale ha segnalato cancellazioni tra il 30 e il 50% anche per i primi mesi estivi.

Effetto paura
L’effetto paura, nelle parole di Aica, “ha completamente bloccato viaggi e turismo in tutta Italia”, scoraggiando in particolar modo i mercati esteri, per quanto riguarda il leisure, ma anche le aziende, che hanno ridotto le trasferte, togliendo un’ampia fetta di mercato. E ora diverse le strutture che si sono ritrovate a ridurre momentaneamente il personale per far fronte alla situazione e ridurre i costi.

Le richieste
In questa situazione, le associazioni di categoria sembrano essere unanimi nel richiedere al Governo misure concrete a sostegno degli albergatori. “Federalberghi ha chiesto al Governo di adottare provvedimenti per tamponare l’emergenza, sospendendo il pagamento di tasse, contributi e mutui, e estendendo l’area di intervento dei fondi di integrazione salariale – ha spiegato Bocca -. È necessario un intervento urgente, in soccorso alle imprese dell’intero territorio nazionale, prima che l’onda lunga delle cancellazioni si trasformi in uno tsunami, costringendo molte imprese a ridurre il personale o addirittura a chiudere i battenti”.

Secondo Aica è necessario prevedere “lo slittamento dei termini per l’entrata in vigore di provvedimenti che determinano un costo di adeguamento importante per le aziende come la lotteria degli scontrini”, nonché “un pacchetto di misure a sostegno dell’occupazione, degli investimenti e della competitività”.

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