Emergenza taxi a Roma: l’allarme di Giuseppe Roscioli

Nuove licenze da rilasciare in vista del Giubileo e aumento delle tariffe minime. Sono le misure allo studio del Campidoglio per risolvere una delle emergenze della città: la mancanza di taxi. Un problema letteralmente esploso in un’estate di forte ripresa del traffico turistico, che sta provocando code e disagi.  

Il Comune di Roma aveva introdotto a maggio la soluzione delle cosiddette 'seconde guide', ossia la possibilità di far circolare la stessa macchina guidata da due autisti diversi. Ma l’adesione è stata finora minima e il numero di auto bianco continua a essere inferiore alla domanda. Da un lato, fa sapere il Campidoglio, incide il notevole incremento di flussi turistici: dall’aeroporto di Fiumicino nei primi mesi del 2019 sono state effettuate 240 mila corse, nello stesso periodo del 2023 sono state 355 mila. Ma ha un peso rilevante anche la convenienza, per i tassisti, nell’effettuare tratte lunghe che sono più remunerative e prediligere lo stazionamento a Fiumicino e Ciampino, anziché nelle piazze urbane.

“È un problema - denuncia Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma - che influisce pesantemente sul turismo. Ormai ogni giorno ci troviamo nell’impossibilità di reperire taxi per i nostri clienti che devono spostarsi in città o raggiungere l’aeroporto, magari carichi di bagagli. Ci stiamo rivolgendo agli Ncc, ma anche loro sono presi d’assalto. Il problema, però, non può essere spiegato solo con una maggiore pressione del turismo. A maggio, con un numero di presenze anche superiore, la situazione non era così critica. Temo, piuttosto, che sia iniziato un braccio di ferro tra categoria e Comune di Roma che potrebbe durare ancora a lungo”.

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