Fallimento FTI Touristik
Allarme per l’estate

In Spagna è già allarme, in Italia potrebbe esserlo a brevissimo. La procedura d’insolvenza aperta in data 3 giugno da FTI Touristik, tour operator del gruppo tedesco FTI GmbH e terza compagnia di viaggi in Europa, spaventa gli albergatori spagnoli, la cui alta stagione balneare comincia tradizionalmente un po’ prima di quella tricolore.

Lo spettro del fallimento nel 2019 della tedesca Thomas Cook aleggia ancora fra i comprensori turistici di Maiorca, Isole Canarie e Costa del Sol. “L’impatto è sicuramente inferiore della metà rispetto a quanto accaduto in passato - getta acqua sul fuoco Pedro Marín, presidente dell’Associazione alberghiera di Playa de Palma interpellato da Hosteltur - ed è una differenza cruciale. Per quanto l’annuncio del fallimento sia una pessima notizia, non aiutando affatto la prosecuzione delle prenotazioni e la fruizione dei contratti, a restare in sospeso è solo la riscossione legata ai mesi precedenti”.

Al momento il Gruppo FTI deve quasi 1 miliardo di euro all’amministrazione statale tedesca, avendo già beneficiato di un fondo di salvataggio post-Covid di circa 600 milioni di euro.

Il caso più urgente, in questi giorni, riguarda i passeggeri che stanno volando verso le destinazioni prenotate, o sono già in vacanza in questi giorni. Il Gruppo TUI, DER Touristik e Schauinsland-Reisen sono già intervenuti presso i fornitori, chiedendo di mantenere le prenotazioni e offrendosi di farsi carico dei costi scoperti.

Non è ancora noto il numero di viaggiatori tedeschi del mercato italiano coinvolti nel fallimento, ma come recita l’avviso pubblicato sul sito di supporto di FTI Group, è probabile che tutti i viaggi non ancora avviati non saranno più fruibili, o solo parzialmente, già dal 4 giugno.

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