Il commento del direttore
Remo Vangelista
Dopo aver cambiato nome alla nazione e alla capitale, la giunta militare di Myanmar ne ha pensata un'altra: spostare il centro del potere in una zona montuosa circondata dalle foreste praticamente inaccessibile. "Non ce ne accorgeremo neppure" ha ironizzato una fonte diplomatica facendo riferimento alla chiusura mostrata dal regime nei confronti delle diplomazie straniere, "e' un messaggio chiaro: lasciateci in pace e se avremo bisogno di voi saremo noi a contattarvi". Decine di camion hanno trasportato il mobilio dei ministeri da Yangoon (Rangoon prima che la giunta le cambiasse nome) a Pyinmana, dove, secondo i dissidenti, i generali hanno fatto costruire un aeroporto, un ospedale, un campo da golf e una centrale idroelettrica. Yangoon è stata dal 1948 capitale di Myanmar, che fino a qualche tempo fa si chiamava Birmania. Ufficialmente la giunta ha spiegato la decisone con "la necessità di creare una nazione più moderna e avere una sede di governo che sia più centrale"