La Catalogna del turismo tra referendum e turismofobia

“A livello statistico possiamo dire che il turismo internazionale è cresciuto del 5%”. Come spiega a TTG Italia Marta Pitarch, referente Italia e Israele dell’Agència Catalana de Turisme, né l’esito del referendum dello scorso ottobre, né le tensioni legate all’overtourism hanno frenato i flussi turistici verso la regione iberica.

Il riverbero internazionale del moto indipendentista dello scorso ottobre e gli episodi di ‘turismofobia’ della passata estate non sembrano aver indisposto i viaggiatori. Allo stesso modo gli operatori proseguono la loro attività con regolarità. “Non neghiamo che attualmente ci sia un serio discorso politico in atto – racconta Pitarch -, ma tutto procede tranquillamente”.  

I collegamenti
Ancora forte la domanda dall’Italia, grazie anche a un’efficiente rete di collegamenti, in particolare dal Nord Italia, con il supporto di Ryanair e Vueling, a cui si aggiungeranno nuove rotte dalle isole. Presto, anticipa Pitarch, “Vueling lancerà il collegamento Alghero-Barcellona”.

Parola d’ordine decentrare
Sul delicato tema del sovraffollamento, che Pitarch sottolinea riguarda più che altro “il quartiere de La Barceloneta, a Barcellona” e vede “impegnata in prima linea la sindaca della città Ada Colau”, l’ente sta intervenendo promuovendo “itinerari che uniscano cultura e arte”. Proposte che guardino a un target più alto spendente, ma che in alcuni casi strizzano l’occhio anche ai giovani universitari.

La promozione
Alternative che l’ente sta facendo conoscere al mercato italiano attraverso un programma di iniziative rivolte al trade. Nel mese di aprile l’ente del turismo sarà all’aeroporto di Bari e tornerà a Torino, al Circolo dei Lettori, per presentare le ultime novità di prodotto.

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