Il commento del direttore
Remo Vangelista
L’adozione di strumenti basati sull’Intelligenza artificiale sta diventando sempre più comune tra i viaggiatori. L’ennesima conferma del fenomeno, già rivelato da più voci del turismo organizzato, arriva da un recente sondaggio condotto da OnePoll per eDreams Odigeo, che ha coinvolto un campione di 10mila consumatori provenienti da 8 Paesi, inclusa l’Italia.
I dati rilevati nella Penisola sull’uso dell’AI si rivelano particolarmente interessanti. Secondo l’indagine, il 79% degli intervistati italiani ha affermato di aver già utilizzato tool basati sull’Intelligenza artificiale nell’ambito dei viaggi o di essere interessato a esplorarli in futuro. Un dato, quello rilevato nello Stivale, superiore alla media internazionale, del 73%.
Chi usa l’AI?
Si tratta di un vero e proprio fenomeno generazionale. Stando ai dati, a livello globale, ad affidarsi all’AI è l’86% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni e l’84% di quelli di età compresa tra 25 e 34 anni, rispetto al 43% degli over 65. Nel Belpaese, usano l’Ai per esigenze di viaggio o sono aperti all’idea di usarla in futuro il 77% degli utenti italiani tra i 18 e i 24 anni e l’84% di quelli di età compresa tra 25 e 34 anni.
Percentuali che indicano come le generazioni più giovani siano ormai abituate a fruire di queste nuove tecnologie e come, perciò, il futuro dei viaggi sarà in gran parte basato sull’Intelligenza artificiale.
Infine, più della metà degli intervistati italiani (54%) ha dichiarato di essere pienamente o parzialmente consapevole del ruolo dell’Intelligenza artificiale nel migliorare le esperienze online e di apprezzare molto la riduzione dello sforzo che comporta. Il 58% dei giovani tra i 18 e i 24 anni esprime infatti questo gradimento, stessa percentuale che si osserva nella fascia 25-34 anni. Tra gli over 65 il 36% degli utenti condivide lo stesso livello di consapevolezza e apprezzamento per l’intelligenza artificiale.