Storie: Viaggi di AtlantideRetroscena della vendita

“Un trampolino di lancio verso un nuovo sviluppo". Così Pierre Radici (nella foto), a.d. de I Viaggi di Atlantide, commenta così l'operazione che ha visto il t.o. approdare ad Arkus.

"Per un operatore di fascia media come il nostro - prosegue Radici -, che nel 2018 ha fatturato circa 20 milioni di euro, l’aggregazione è il veicolo indispensabile per continuare a crescere e per presentarci alle agenzie con la forza che un gruppo come Arkus sa garantire”.

L’acquisizione sarà “nel segno della continuità – la sede fra l’altro rimarrà a Montirone -: riconfermiamo la vocazione prettamente villaggista de I Viaggi di Atlantide, che per quest’anno mira a mantenere i numeri dello scorso anno, mentre nel 2020 prevede una crescita importante”.

Un aumento dell'offerta
Anche il panel delle destinazioni verrà arricchito: “Per quest’anno - prosegue il manager - manterremo la gran parte della programmazione e fin dalla prossima estate avremo una new entry in Turchia, mentre sarà dall’inverno 2019-2020 che concretizzeremo novità di prodotto importanti”.

L’acquisizione da parte di Arkus segue la mancata chiusura di una trattativa in corso con Futura Vacanze: “Non c’erano le condizioni ideali per finalizzare l’accordo” spiega Radici.

Sul fronte agenzie di viaggi viene riconfermata la politica commerciale in essere, mentre “stiamo valutando l’integrazione fra i nostri sales e quelli del gruppo, in modo tale da ottimizzare la presenza sul territorio”.

Allo studio anche un piano di incentivazione ad hoc per le adv, “per promuovere la nostra nuova identità all’interno di Arkus”.
E fra i driver dello sviluppo futuro, Radici segnala anche un “maggiore investimento su animazione e assistenza all’interno delle nostre strutture”. Perché “in questo settore esistono ampi spazi di crescita e siamo intenzionati a riempirli”.

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