Il commento del direttore
Remo Vangelista
In agenzia si possono trovare comodità, affidabilità e sicurezza. A meno che non si sia convinti di riuscire a fare da soli.
Sono questi i motivi che spingono la clientela ad entrare o meno in agenzia di viaggi. Ed è su questi fronti che si gioca la battaglia della distribuzione per riconquistare la clientela persa negli ultimi anni dal turismo organizzato.
A mettere in luce punti di forza e di debolezza della filiera classica è l'indagine 'Turisti 2.0: ecco come cambia il modo di viaggiare nell'epoca di internet', realizzato dall'università Iulm di Milano in collaborazione con CartOrange. Con qualche sorpresa sul fronte del target giovani, meno lontano dai punti vendita su strada di quanto ci si aspetterebbe.
Si fa riferimento alla distribuzione tradizionale, dicono gli intervistati, principalmente perché è comoda, affidabile e sicura: tre aggettivi che da soli valgono il 60 per cento delle risposte dell'intero campione. E se in quarta e quinta posizione ci sono l'offerta di servizi che da soli non si riesce ad avere e il prezzo, c'è un altro dato sul quale riflettere: la capacità delle agenzie di viaggi di tradurre in offerta le esigenze del cliente.
Ma lo studio ha messo sotto esame anche il mondo del tour operating. Con cifre inaspettate per quanto riguarda le fasce d'età. Analizzando i risultati, infatti, si evince che il 31,7 per cento di chi ha meno di 25 anni ha acquistato un viaggio da un t.o. nel 2012, a fronte del 16,4 per cento tra gli over 55.
A far sobbalzare sulla sedia gli addetti ai lavori, invece, potrebbero essere i nomi dei tour operator più noti alla clientela. Alla richiesta di citare almeno tre nomi di t.o. italiani, l'11 per cento degli intervistati non è stato in grado di rispondere, mentre gli altri hanno elencato, nell'ordine: Alpitour, Francorosso, Eden, Valtur, Veratour e Ventaglio.
Uno scenario fortemente influenzato dall'arrivo del web, uno dei fattori che hanno più pesato nel cambiamento dei viaggiatori, come afferma Gianpaolo Romano, a.d. di CartOrange: "Internet ha completamente stravolto l'approccio al turismo negli ultimi anni".
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