Alitalia cambia ancora, ora tocca a Gubitosi

Una buona soluzione. È Luigi Gubitosi l’uomo che potrebbe salvare Alitalia, con il pieno appoggio delle banche.

Il numero uno di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, dalle colonne del Corriere definisce l’ex direttore generale della Rai ed ex a.d. di Wind “una buona soluzione” per il futuro della compagnia aerea. Dove sembra ormai certo che vada a ricoprire il ruolo di presidente con deleghe operative, subentrando quindi a Luca Cordero di Montezemolo. Il suo ingresso, però, al momento non sembra andare a spostare gli equilibri da parte di Etihad: Cramer Ball, attuale a.d. Alitalia e uomo voluto dal numero uno del Gruppo di Abu Dhabi, James Hogan, resterebbe al proprio posto, in una sorta di ‘affiancamento’ a Gubitosi.

Il passato professionale di Gubitosi
Per la posizione di presidente, Gubitosi può vantare un passato professionale ad alto livello: dai vertici finanziari in Fiat alle poltrone decisionali in Wind, dopo l’ingaggio dal magnate Naguib Sawiris. Inoltre può contare anche su un certo savoir-faire e sull’abilità di costruire relazioni con gli interlocutori giusti, ripercorre Corriere.

Si tratta di elementi decisivi, specie se affiancati alla capacità di gestire i conti, come ha dimostrato in 8 anni di Wind, macinando un trimestre positivo dopo l’altro, e all’alta formazione accademica.

I temi caldi: finanze in primo piano
In Alitalia, le questioni su cui dovrà destreggiarsi l’ex d.g Rai (dove è approdato nel 2012 su chiamata dell’allora premier Mario Monti) sono anzitutto legate all’ambito finanziario. La compagnia aerea attualmente macina perdite che si avvicinano ai 600 milioni di euro l’anno e i tagli da attuare per il contenimento dei costi sono decisamente impegnativi. Si parla inoltre di una liquidità di cassa in esaurimento a fine marzo, senza la quale alla compagnia non resterebbero che il fallimento o il piano ‘B’ ipotizzato dal Governo, ovvero il commissariamento.

Il cda di oggi
Intanto il piano industriale non sembra essere ancora pronto, ma dal cda di oggi la promessa è che la sua approvazione avverrà entro il prossimo weekend, sebbene nei giorni scorsi si desse come probabile la data odierna per la sua presentazione.

Eppure le linee guida del progetto industriale non possono che essere all’insegna dei tagli: stop agli investimenti imposto dalle banche, oltre 2mila esuberi e riduzione degli stipendi del 31%, oltre alla messa a terra di una 20ina di aeromobili tra A319 e A320 sembrano le tappe inevitabili.

Dopo la riunione ai vertici di oggi, Ball ha poi spiegato che la compagnia è in linea con l’obiettivo di arrivare a una riduzione dei costi pari a 160 milioni di euro nel solo 2017 (che non include il costo del lavoro) così come annunciato nel cda di gennaio. L'a.d. ha inoltre evidenziato come ulteriori tagli (sempre non relativi al costo del lavoro) sono stati identificati e potranno essere realizzati nell’arco del piano.

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