Alitalia e le sue regole: lavorare da hostess sotto la gestione Etihad

Spirito di abnegazione e sacrificio, con il miraggio di poter contribuire in prima persona alla grandezza di una delle aziende che hanno fatto, e in qualche modo stanno ancora facendo, la storia del volare italiano.

È il retroscena di 9 mesi di lavoro da hostess di terra in Alitalia, che Linkiesta pubblica sul proprio portale web, raccontando l’esperienza in prima persona di una ex dipendente del vettore, che ha iniziato e concluso la propria carriera nell’era degli emiri di Etihad.

Una storia di speranza e di desiderio di fare le cose per bene, che si snoda tra corsi di formazione continui per apprendere procedure sempre nuove, di sorrisi color ‘Rosso Alitalia’, profusi anche di fronte a quei passeggeri che non nascondono la propria sfiducia per la compagnia.

Un retroscena dal gusto un po’ amaro, in cui emerge il desiderio di carriera e di ambizione, che deve fare i conti con le promesse al sapore di ‘dollari e petrolio’ fatte dalla gestione di Abu Dhabi, incapace purtroppo di mantenere tutti gli impegni presi con i dipendenti.

Una storia di cui è ormai noto il finale, che ora attende un nuovo inizio sotto il governo dei tre commissari.

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