Volo Malaysia MH370, l'ipotesi che svela il mistero

Un suicidio. Sarebbe questa, secondo l’inchiesta di un giornalista dell’Atlantic, la vera causa della tragedia del volo Malaysia Airlines MH370. William Langewiesche ha provato a dare una risposta alla scomparsa del velivolo l’8 marzo 2014.

Eliminando le ipotesi meno plausibili, il giornalista ha ricostruito la dinamica degli eventi, riporta ilpost.it. Il capitano Zaharie Ahmad Shah, depresso da qualche mese, avrebbe chiuso il copilota fuori dalla cabina di pilotaggio, disattivando il pilota automatico e portando l’aereo sopra i 12mila metri, causando in questo modo la depressurizzazione della fusoliera e la perdita dei sensi dei passeggeri.

La manovra avrebbe consentito a Shah di procedere da solo ancora per alcune ore fino a far esaurire il carburante e far perdere le sue tracce nello stretto di Malacca. Tutto questo sfruttando l’ossigeno delle maschere disponibili nella cabina di pilotaggio, che, diversamente da quelle in dotazione ai passeggeri, garantiscono ossigeno per diverse ore.

Il pilota si sarebbe esercitato a casa con un simulatore, poi trovato dagli agenti Fbi.

Secondo il giornalista dell'Atlantic il Governo malese avrebbe insabbiato le indagini per evitare imbarazzi.

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