Perché i charter sono (ancora) alleati delle agenzie di viaggi

Prima delle low-cost, quindi fino al secolo scorso, un pacchetto venduto in agenzia era costituito da due elementi essenziali: sistemazione (in hotel, villaggio, resort) e volo aereo.

A quei tempi, le più attraenti destinazioni turistiche si raggiungevano grazie a voli charter, ovvero “servizi di trasporto aereo di passeggeri, non soggetti a programmazione sistematica di orari, diversamente da quanto avviene per i voli di linea, stipulati grazie a un contratto di noleggio tra due contraenti, per sfruttare al massimo la capacità del velivolo“ (fonte: Wikipedia).

Sui charter si fondò il successo di tour operator e prodotti quali, per citare solo tre esempi: la Thailandia e Visitando il Mondo, negli anni ’70; le Canarie e Alpitour, negli anni ’80; i Caraibi e Ventaglio, negli anni ’90. Senza quei “voli a domanda”, né Alpitour né Ventaglio avrebbero ottenuto i risultati che tutti ricordano. Senza quei voli “point-to-point” ante-litteram, un’intera generazione di agenti di viaggi non avrebbe conosciuto Cancun e Mahe, Santo Domingo e Cayo Largo, Santorini e Djerba.

Senza quei voli economici, ma non low-cost, i clienti sarebbero dovuti transitare da New York per andare alle Bahamas e da Atene per raggiungere Mykonos. Insomma, i charter han fatto guadagnare un sacco di soldi e funzionato a pieno regime per decenni.

Poi, come tutte le cose belle, anche il tempo dei charter è finito. Chi li ha uccisi? C’è chi dice i voli-cost, chi le OLTA, ma il killer principale siamo noi: ovvero l’utilizzatore finale, e il web. Chi si sognerebbe di andare a Londra o a Minorca in charter, al giorno d’oggi? Di conseguenza, sono spariti tanti t.o. che programmavano charter (qui ne ho citati alcuni); hanno mollato tante compagnie specializzate (a cominciare dalla mitica Air Europe Italia di Isabella, Rattazzi e del comandante Gentile).

A proposito di Giuseppe Gentile (non siamo parenti - ndr) e del sodale Alessandro Notari, sono stati avvistati in BIT dal direttore di questa testata, che scrive speranzoso “quando si è parlato velocemente del mondo charter avranno drizzato le antenne”. A parlare “velocemente del mondo charter” è stato Ariodante Valeri, chief commercial della nuova Alitalia, che ha proclamato “L’intera filiera deve essere ascoltata perché tutte le sue componenti sono a pari valore”. Wow! allora anche le agenzie di viaggi: speriamo sia la volta buona...

The last but not the least, la Blue Panorama dell’imprenditore di lungo corso Franco Pecci è alla ricerca di nuovi soci, per rilanciare una “compagnia con forte tradizione ed esperienza charter”.

Conclusione: che tutti gli agenti di viaggi e gli addetti ai lavori facciano il tifo per Franco Pecci, Ariodante Valeri e Giuseppe Gentile (anche se non siamo parenti - ndr).

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