Moda, lusso e hotel:
una relazione aperta
secondo Glion

I brand di moda e lusso guardano con sempre maggiore attenzione al mondo dell’hospitality. Al netto dei marchi che firmano direttamente alcune proprietà alberghiere, si moltiplicano oggi anche le collaborazioni fra hotel e brand luxury, con la nascita di spazi dedicati, dalle spiagge ai ristoranti ai caffè. Un tema a cui TTG Luxury ha dedicato un ampio servizio, che trovate qui.

Ad indagare quale sia la ratio dietro questa tendenza ci prova Glion, Institute of Higher Education, nel suo appuntamento ‘Behind the scenes’.

Il trasferire i brand lusso dai prodotti all’hotellerie “è aprire le porte a una clientela diversa ad un mondo che sarebbe, altrimenti, chiuso – spiega Margot Canfeure, m.d. L’Amour Extreme agency -. Sicuramente è un processo per valorizzare la brand awarness, che porta il fascino dei prodotti di lusso più vicino ad un mercato vasto e sviluppa la loyalty verso i marchi”.

E il brand può anche non essere immediatamente visibile, ma far parte della catena valoriale sulla quale poggia l’esperienza dell’hotellerie. È il caso di Lungarno Collection e di Portrait, che, pur appartenendo alla famiglia Ferragamo, hanno scelto di non battezzare le loro strutture con il marchio della casa di moda. “Lo stile degli hotel è diverso dalla parte moda – evidenzia Cristina Fogliato, direttrice comunicazione di Lungarno Collection – ma c’è un dialogo che parla del senso dell’ospitalità. Il fil rouge è valoriale, parla di coerenza e di consistenza”.

Il lusso, infatti, è emozione, unita alla legacy e al savoir faire.

Tanto è vero che nella formazione del personale, oggi, si valorizza anche la componente psicologica. “Le soft skills, come l’empatia, la capacità di ascolto e la lettura del comportamento del cliente, sono imprescindibili, ma è fondamentale anche un approccio psicologico alla relazione con l’ospite, affinando sempre più queste abilità attraverso l’esperienza pratica” spiega Eleonora Cattaneo, director of the master in Luxury Management & Guest Experience – Glion Institute of Higher Education.

Raccontare le declinazioni di un marchio anche sull’ospitalità aiuta, appunto, ad ampliare i target, tanto che, secondo Fogliato “l’età media di chi ci segue sui social è sempre più diversificata”, segno che l’apertura di nuovi canali permette un’esperienza più leggera ma più condivisa.

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