Regole sui ritardi aerei,
Unione europea al lavoro
Ecco gli scenari possibili

Si spacca il fronte europeo sulla revisione del Regolamento EU261 del 2004 “diritti dei passeggeri aerei”, che sarà discussa oggi a Bruxelles. Il primo a sollevare gli scudi è stato il Ppe, con Andrey Novakov, eurodeputato e negoziatore per i diritti dei viaggiatori, che ha dichiarato “i diritti dei passeggeri devono essere rafforzati non indeboliti, per questo ci opporremo a qualunque tentativo di annacquarli”.

La proposta di modifica dell’EU261, ferma in un cassetto dal 2013, avrebbe avuto un’accelerazione nell’ultimo mese, con la Polonia alla guida del semestre europeo. Il nodo che maggiormente fa discutere, è l’innalzamento della soglia per far scattare il risarcimento del biglietto aereo, da 3 a 5 ore per il corto raggio, fino a 9 ore per il medio e 12 per i voli intercontinentali.

Contraria si è dichiarata anche Beuc, l’associazione europea per i diritti dei consumatori: “Questa riforma farebbe perdere il diritto al rimborso al 75% degli attuali richiedenti, e farebbe invece risparmiare circa 8,1 miliardi di euro l’anno alle compagnie aeree”.

Favorevole invece A4E, l’associazione che riunisce le principali compagnie aeree del vecchio continente, secondo la quale la riforma permetterebbe invece di evitare oltre il 50% delle cancellazioni dei voli.

Ma questa non sarebbe comunque l’unica novità. L’attuale bozza in discussione prevede infatti anche la riduzione del risarcimento massimo da 600 euro a 300 per il corto raggio, e 500 euro per il medio e lungo. Verrebbero inoltre ampliate le circostanze eccezionali che non daranno diritto al rimborso mentre, tra le note positive, scatterebbe il divieto per le compagnie di addebitare costi extra per i bagagli a mano non fuori misura.

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