easyJet e i silenzisulla Milano-Sharm Alitalia e Norwegian

"Non riesco a stare seduta. Se posso, mi alzo e cammino o spesso vado in fondo a parlare con i miei colleghi". Colleghi? "Sì, colleghi. Siamo tutti colleghi in easyJet, equipaggio e management".

Inizia così la chiacchierata informale con Frances Ouseley, country director Italia della compagnia inglese, sul Parigi-Tolosa che ci sta portando nel Sud della Francia per la presentazione del primo A320Neo che entrerà a far parte della flotta. Del neoarrivato però parleremo oggi all'inaugurazione; tra le nuvole parliamo d'altro.

In primo luogo di Alitalia, ma Ouseley non si sbottona: "Il governo italiano ci ha chiesto di non commentare sulla vicenda". Allora le chiedo se è all'orizzonte un'ipotesi di feederaggio con Norwegian dopo che il vettore norvegese si è dato al lungo raggio. "E si aspetta una risposta? La nostra è una società quotata in borsa. Progetti simili hanno un percorso, anche di comunicazione, ben precisi".  

Affrontiamo allora lo stesso argomento da un altro punto di vista. I prossimi A321, che arriveranno a luglio 2018 e consentiranno il trasporto di più passeggeri, serviranno per nuove tratte, magari più lunghe? "No. I nuovi Airbus servono sulle destinazioni per così dire sature. Abbiamo un portafoglio di slot abbastanza vasto, ma in alcuni aeroporti non se ne possono avere altri. Quindi se non possiamo aumentare la frequenza dei voli, aumentiamo il numero dei passeggeri che portiamo".

Il comandante intanto dice che siamo pronti all'atterraggio. Frances Ouseley si allaccia la cintura, ma ne approfitto per un'ultima domanda. Visto che l'Egitto è in ripresa, torna la Milano-Sharm? "Non mi risulta che il governo inglese abbia revocato il divieto alle compagnie britanniche di volare in Egitto". A. P.

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