Ryanair e gli scioperi: si apre un nuovo fronte

“Se la nostra reputazione di affidabilità è intaccata e se ci sono impatti sulle prenotazioni anticipate allora interventi sulle basi e possibili tagli di personale come quelli annunciati a Dublino sono una diretta, anche se molto spiacevole, conseguenza”.

Non vuole suonare come una ritorsione diretta agli scioperi delle ultime settimane, ma certo il messaggio che Peter Bellew, chief operating officer di Ryanair, lancia ai lavoratori della compagnia e a tutti il mondo dell’aviation non lascia molto spazio alla fantasia.

Nelle parole di Bellew c’è tutta la determinazione della compagnia low cost a prendere provvedimenti immediati in caso di effetti negativi sui conti dell’azienda. Imputato di turno il tema degli scioperi, come quello ancora in corso in alcune parti d’Europa e che ieri in Italia a determinato la cancellazione di oltre 130 voli e un totale di 600 nelle ultime 48 ore in tutta Europa. Così come nei giorni precedenti in Irlanda, quando decine di collegamenti erano saltati per lo sciopero dei dipendenti.

Un fatto nuovo per il vettore, che ha appena riconosciuto un certo numero di sigle sindacali, ma che non vuole cedere ala possibilità che anche i propri piloti o assistenti di volo usino lo strumento dell’astensione dal lavoro. E a Dublino è arrivato il primo provvedimento: per il prossimo inverno taglio del venti per cento della flotta sulla base, con lo spostamento dei sei aerei sulla divisione charter in Polonia (che sta funzionando bene, la motivazione ufficiale della compagnia) e la conseguente riduzione di alcune frequenze e qualche taglio di rotte. Ma soprattutto con il preavviso di licenziamento per 300 dipendenti a partire dal prossimo autunno.

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana