Garavaglia scrivea Speranza: “Apriamo i corridoi per salvare il turismo”

Qualcosa si muove sul fronte dei corridoi turistici. La notizia arriva dalla presidente di Maavi, Enrica Montanucci, che questa mattina in un post su Facebook ha riportato una nota inviata dal ministro del Turismo Massimo Garavaglia (nella foto) al ministro della Salute Roberto Speranza.  

Nella comunicazione il ministro ha sottoposto a Speranza la questione del “persistere del divieto tutto italiano di viaggiare verso mete extra Ue/Schengen di notevole interesse turistico”. Il divieto, scrive Garavaglia, “sta determinando importanti perdite economiche alle nostre agenzie di viaggio e ai nostri tour operator, diversamente dagli altri operatori europei” .

Aprire i corridoi
Il titolare del dicastero del Turismo caldeggia l’apertura di corridoi sicuri verso destinazioni quali Maldive e Mar Rosso, sulla scia di quanto fatto già da Paesi quali la Spagna e la Germania. “Da quanto mi risulta - scrive il ministro nella comunicazione rilanciata da Maavi -, esistono più di dieci voli settimanali da Milano Malpensa a Sharm el Sheikh operati da vettori stranieri che consentono ai nostri connazionali di recarsi in Egitto senza alcun controllo. I passeggeri di questi voli non hanno quindi acquistato un viaggio presso un tour operator o un'agenzia di viaggio, ossia da aziende che, attenendosi rigorosamente alle regole, non offrono questo tipo di prodotto, ma, applicando il metodo del ‘fai da te’, hanno acquistato autonomamente volo e soggiorno e si sono recati senza alcun problema nelle località turistiche del Mar Rosso. Ritengo che vi sia un vulnus importante che consente alle compagnie straniere di operare tranquillamente senza controlli, mentre impone alle aziende italiane del comparto (tour operator e agenzie di viaggio) un fermo derivante da divieti, superati dagli altri Stati membri. Si potrebbe come misura alternativa al divieto far ricorso al ‘warning’, come peraltro già proposto dalle più importanti associazioni di categoria, in linea con quanto adottato dagli altri Paesi Ue”.

Un passo necessario
Il ministro continua poi sottolineando come la riapertura del mercato estero sia necessaria per la piena ripresa del turismo organizzato nazionale. “Il comparto dei tour operator e delle agenzie di viaggio conta oltre 10.000 imprese, impiega circa 80.000 addetti e genera un fatturato di 13 miliardi di euro l’anno, che dipende per oltre il 70% dalle vendite di mete extra Ue/Schengen – sottolinea Garavaglia -. Il comparto, come noto, ha perso nel 2020 quasi il 90% del fatturato ed anche per il 2021 si stima un calo del -85%. È di tutta evidenza quindi il forte rischio occupazionale determinato dal blocco sulla vendita di tali destinazioni che, ove protratto ulteriormente, condurrà senza alcun dubbio alla chiusura delle aziende ed ai conseguenti licenziamenti del personale in forza”.

La nota del Ministero del Turismo alza un velo di speranza per la distribuzione. “Non è facile, ma si procede”, commenta Montanucci.

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