Se lo Stato è il peggior competitor

Non è il mercato e nemmeno la concorrenza, non c’entrano le emergenze e men che meno i rapporti con i fornitori: di tutte le sfide che i network dovranno affrontare nei mesi a venire, la principale è quella con la burocrazia statale.

“Sembra strano dirlo, ma oggi il nostro peggior concorrente è lo Stato”, sintetizza Alfredo Vassalluzzo, amministratore unico di Travelbuy. Secondo il manager, infatti, il Governo italiano “non incentiva il settore, impone regole senza valutare in maniera realistica il loro impatto sul mercato, applica direttive europee pensate a Bruxelles e poco adatte all’Italia: questo è ciò che davvero non riusciamo a contrastare”.

Un’analisi che trova una sponda in Roberto Agirmo, direttore commerciale di Gens Group, il network a cui fanno capo Gruppo Info Vacanze ed Equestre Tour: “Il mercato c’è per tutti, l’unica vera sfida è con lo Stato, le imposizioni fiscali, il costo del lavoro: tutti elementi che alzano i costi, la burocrazia e gli impegni per rimanere in corsa”.
Eppure, ribadisce, qualcosa si potrebbe fare: “Serve una vera sinergia tra operatori, la capacità di fare cartello e un serio Ministero del Turismo”.

Le elezioni del 4 marzo potrebbero dunque cambiare le carte in tavola anche per le aziende del turismo. “In ambito business travel le date importanti sono quelle legate alle elezioni politiche e alla scadenza del prestito ponte a settembre”, concorda Sandro Palumbo, business travel manager di Uvet Travel Network, che mette in gioco anche Alitalia. “Regna pessimismo circa la volontà dell’attuale Governo di prendersi carico della scelta  dell’acquirente”.

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