Siti culturali chiusi nelle festività, in Sicilia è polemica

"Un fatto che non deve accadere mai più". Con queste parole Antonio Purpura, neo assessore ai Beni Culturali per la Regione Sicilia, prende posizione a proposito della chiusura festiva, sempre più frequente, dei siti archeologici e culturali dell'isola.

Negli ultimi giorni, infatti, la lista dei musei costretti a chiudere nei festivi si è allungata a dismisura: prima il Museo archeologico di Agrigento e la casa natale di Pirandello al Caos, poi il museo archeologico di Mazara che custodisce il Satiro, la Villa del Casale di Piazza Armerina e il museo Paolo Orsi di Siracusa. Ultimamente anche il museo archeologico di Selinunte e l’area archeologica della Cave di Cusa.

Il problema, spiega lasicilia.it, è che la Regione non ha più i fondi per pagare lo straordinario al personale, che peraltro in molti casi ha anche superato il tetto massimo previsto dei festivi. Un problema grave, che rischia di ripresentarsi anche durante le prossime feste di Natale.

"Non ha senso tenere i musei aperti in periodi dell’anno in cui il flusso turistico è minore, come da gennaio a marzo - aggiunge Purpura -, e poi chiuderli a Natale, quando si presume un maggior numero di visitatori".

Anche i sindacati concordano con il neoassessore: "La riapertura non si può rinviare - scrivono in una nota -. La chiusura dei siti culturali è una vergogna per la Sicilia e mette in cattiva luce l’immagine dell’isola".

I sindacati chiedono al dipartimento dei Beni culturali di pianificare le attività da avviare "e al governo Crocetta di definire profili professionali e formulare una classificazione dei siti al passo con i tempi".

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