I buyer esterigiudicano il Mare Italia

Se si ascoltano le agenzie di viaggi italiane, la maggior pecca del mare Italia è quella di essere troppo caro, in alcuni casi quasi fuori mercato rispetto alle tasche dei turisti tricolori, in cerca di una vacanza entro i confini nazionali.

Appena varcate le Alpi, però, il quadro cambia e per i buyer stranieri il Belpaese diventa una meta abbastanza accessibile. “I servizi sono cari per i clienti individuali - dice Sylwia Siankiewicz, responsabile prodotto per la polacca Italia Italia -, ma i prezzi confidenziali per i gruppi sono abbastanza competitivi”.

L'opinione sembra essere condivisa: l’Italia è forse un po’ più cara di altre destinazioni mediterranee, ma l’offerta del nostro Paese non è comparabile. “In effetti, il prezzo dei pacchetti è un po’ aumentato rispetto allo scorso anno, così l’Italia si presenta leggermente più cara rispetto ad altre mete turistiche - dice Carolina Halubek, responsabile di Planet Sp sempre in Polonia -, ma non possiamo paragonarla ad altre destinazioni dell’area che hanno un’offerta comparabile con quella del Belpaese”.

Non solo il prezzo tra i fattori che contano
Insomma, i prezzi non sono l’unico metro di paragone, secondo gli operatori internazionali. “Forse è vero, è una destinazione un po’ sopra la media come tariffe - sottolinea Ilona Marin, titolare di Uniquetour in Finlandia - ma è anche vero che il Paese offre strutture alberghiere deliziose e più esclusive rispetto ad altre località vicine”. Senza contare che, come sottolinea Geoff Segal, titolare di Fbc Travel in Danimarca “per gli scandinavi l’Italia non è una destinazione cara”.

Chi si lamenta del caro prezzi sono, invece, i mercati tradizionali del Belpaese. “È cara rispetto all’offerta balneare europea in generale, senza contare che l’offerta di strutture alberghiere è rimasta antiquata” punta il dito Genevieve Poulain, responsabile di Messier-Bugatti in Francia. Sul fronte del caro prezzi insiste anche James Hill, responsabile di Ciceroni Travel in Gran Bretagna: “Il problema - dice - è che l’Italia generalmente offre una scarsa qualità rispetto ai prezzi richiesti, soprattutto se messa a confronto con altre offerte mediterranee di prodotto balneare”.

Se il Belpaese curasse di più l’offerta, quindi, forse i prezzi sarebbero più accettabili. E gli operatori stranieri, per tenere sotto controllo i costi, non dovrebbero ricorrere ad alcuni espedienti che possono non far piacere al business dei ricettivisti italiani: “Alla fine, i clienti decidono in base al prezzo - dice dalla Polonia Krystyna Konarzewska, titolare di Europa Travel - e i tour operator ci danno delle quotazioni troppo elevate. Per questo, abbiamo deciso di lavorare direttamente con gli hotel”.

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