Enit: un bollettino quindicinale per monitorare l'evoluzione del turismo

Enit lancia una nuova iniziativa per il Mibact, un Bollettino che ogni 15 giorni ha l’obiettivo di monitorare, grazie al contributo delle sedi dell’ente, prenotazioni aeroportuali internazionali, pernottamenti italiani e stranieri, spesa turistica, focus sui diversi mercati, strumenti europei per la ripresa.

Il bollettino verrà diffuso sui canali dell'Agenzia e attraverso la newsletter dedicata con un aggiornamento costante dei dati, delle risposte per le istituzioni e gli operatori.

Parte del progetto Enit anche il decollo di nuove piattaforme di promo-commercializzazione per il b2b per le imprese turistiche nel mese di settembre e la programmazione di webinar sui principali mercati esteri dal 18 maggio 2020.  

Scendendo nei primi dettagli, il primo trimestre è stato salvato da gennaio-febbraio ancora in crescita ma per l'estate le prenotazioni sono comunque in stallo: nonostante il calo si ha voglia di Italia e il mondo ci vuole bene. Secondo Enit, il Belpaese è nel cuore, “invocato” sui social con 162 milioni di interazioni sul travel Italia nell'ultimo mese. Fino al 12 aprile, le prenotazioni per l'estate 2020 vedono il turismo italiano resistere nonostante un calo del 57,5%. A seguire Spagna (-56,7%), Uk (-54,7%), Francia (-54%), Paesi Bassi (-52,8%), Portogallo (-50,7%). Tassi di decremento inferiori in Grecia (-47,7%), Russia (-42,6%) e Irlanda (-42,6%). Impatti maggiori si rilevano sui viaggi dai mercati a lungo raggio (dal -50% al -79%), seguiti dal medio raggio (paesi emergenti europei dal -44% al -70%) e dal trasporto a corto raggio (Europa occidentale dal -39% al -69%).

La previsione della spesa turistica in entrata dall’estero indica una flessione di quasi 20 miliardi di euro nel 2020 rispetto al livello del 2019. Anche i pernottamenti internazionali caleranno di circa 102 milioni rispetto al 2019. Gli hotel a 3 e 4 stelle hanno perso finora un fatturato di circa 2,5 miliardi. Quanto agli arrivi aeroportuali internazionali tra gennaio e marzo 2020, si delinea un calo del 38,2% rispetto al primo trimestre del 2019, che vede in testa la diminuzione in Asia e Pacifico (-48,7%), seguita al secondo posto dall’Europa col -36,4%, dall’Africa e Medio Oriente col -29% e dalle Americhe al -26,7%.  In Europa è l’area del Centro-est europeo a subire il calo più forte, pari al -40,7%, seguita dall’Europa occidentale col -39,7% e dal Sud Europa col -39,2% mentre l’Europa del Nord decresce del 33,9%.

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